“E’ comprensibile che la popolazione dell’area salernitana in cui saranno stoccati i rifiuti provenienti dalla Tunisia, dove erano stati precedentemente inviati in modo illegale, sia preoccupata e quanto sta accadendo in queste ore è purtroppo la conseguenza di una delle peggiori pagine per il nostro Paese”. Così la direttrice del Polieco, Claudia Salvestrini, sul rientro dei container dal porto di Sousse a quello di Salerno, con destinazione Serre e le conseguenti proteste degli ultimi giorni.
“Le procedure di rientro sarebbero dovute avvenire già diversi mesi fa, senza aspettare così a lungo e soprattutto prevenendo l’incendio che ha investito l’azienda Soreplast destinataria dei rifiuti esportati dalla Sra, l’ennesimo disastro annunciato” commenta Salvestrini.
Per la direttrice del Polieco, il consorzio dei rifiuti in polietilene che nell’ultima edizione del Forum internazionale sull’economia dei rifiuti promossa a Napoli ha acceso i riflettori sul caso, “quando si agisce nell’illegalità, in tema ambientale, c’è sempre qualcuno che ci rimette e territori che pagano un prezzo più alto di altri”.
“Quei rifiuti non sarebbero mai dovuti arrivare in Tunisia, ma – sostiene – non appena venuti a conoscenza dell’illegalità l’Italia si sarebbe dovuta attivare per riparare al danno. Lo ha fatto in ritardo ma era doveroso e adesso l’augurio è che i rifiuti stoccati in siti controllati possano essere avviati al corretto smaltimento, tutelando l’ambiente ed evitando di aggiungere altri punti oscuri a questa vicenda torbida, che di certo non ci ha fatto onore”.
Per la direttrice, da anni in prima linea nel contrasto ai traffici illeciti, il caso dei rifiuti inviati in Tunisia deve trasformarsi “in un’occasione per riflettere seriamente sull’esigenza di ridurre il più possibile la movimentazione dei rifiuti, partendo da una seria analisi dello stato impiantistico e dalle opportunità che potrebbero essere intercettate anche dagli strumenti finanziari messi a disposizione della ricerca e dell’ innovazione. Prevenire e contrastare il fenomeno dei traffici illeciti è un’azione non più rinviabile!”.