Anche Sapri ed il Golfo di Policastro abbracciano il popolo ucraino e ne sostengono la folta comunità, presente da tanti anni e ben radicata, con una fiaccolata organizzata in poche ore dall’Amministrazione comunale e dai volontari di diverse associazioni. Il giallo ed il blu della bandiera del Paese dell’Europa Orientale hanno illuminato sia l’Osservatorio (Specola) che il complesso di Santa Croce. I cori per l’Ucraina libera e per dire NO alla guerra si sono uniti ai colori dei tanti vessilli ucraini uniti a quelli dell’arcobaleno della pace.
Un centinaio di persone, tutte insieme: cattolici ed ortodossi ucraini, russi, moldavi e rumeni, prima uniti in preghiera nella chiesa di San Giovanni Battista e poi compatti in corteo lungo via Kennedy per arrivare in località Santa Croce, dove ad attenderli vi era un centinaio di cittadini sapresi ed un gruppo di sindaci del Golfo: quello di Sapri Antonio Gentile assieme ai suoi colleghi di Vibonati Manuel Borrelli, Torraca Francesco Bianco, San Giovanni a Piro Ferdinando Palazzo e per Ispani i consiglieri di maggioranza Antonio Ionnito e Piernicola Lovisi. In rappresentanza della Provincia di Salerno ha partecipato il consigliere con delega al Turismo Pasquale Sorrentino. Tra la gente anche i due parroci sapresi, don Enzo Morabito e don Raffaele Brusco, e la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Santa Croce” di Sapri, Paola Migaldi.
Dopo l’inno nazionale ucraino, Šče ne vmerla Ukraïny, cantato a squarciagola dai rappresentanti della comunità ucraina, ed al grido “Slava Ukraini! Heroiam slava” ,ovvero “Gloria all’Ucraina, gloria agli eroi”, la fredda serata saprese è stata riscaldata da una serie di toccanti testimonianze, tra cui quella di una mamma, in lacrime per le sorti del figlio rimasto nei luoghi caldi della guerra. “Ho paura ogni qual volta vedo sul mio cellulare il suo numero che mi chiama – ha detto alla folla – poiché penso sempre che mi possa arrivare la notizia che lui non ci sia più. Ma dobbiamo essere forti per i nostri mariti, i nostri figli, i nostri fratelli. Grazie mille e di cuore a tutti voi”.
Ad Ondanews la testimonianza della signora Valentina da tredici anni a Sapri ed originaria di Černivci, città di 300mila abitanti quasi al confine con la Romania. “Qui mi sono trovata subito a casa perché siete molto uniti e ci state dimostrando tanta vicinanza ed affetto. Non ci aspettavamo proprio questa guerra – racconta – Abbiamo parenti in Russia, amici in Moldova, Polonia, Romania che ci sono sempre vicini. Vogliamo la pace. In Ucraina è rimasto mio padre che ha 73 anni e che vuole combattere. Avrei voluto portarlo qui ma lui mi ha risposto di no, perché vuole stare nella sua terra ed aiutare chi è rimasto lì”.
Nel Golfo di Policastro, prima di Sapri anche Maratea e Praia a Mare avevano illuminato i loro simboli, la Statua del Redentore sul Monte San Biagio e l’Isola di Dino, con i colori del vessillo ucraino mentre una bandiera gialla e blu è esposta da qualche giorno sulla balconata dell’ingresso della casa comunale di Torraca.