Il Comitato “Salute e Vita” invita tutti coloro che hanno a cuore la salute propria e quella dei propri cari, le associazioni, gli studenti ed i comitati ambientalisti, le forze politiche e la parte sana della città di Salerno all’incontro pubblico previsto domani, sabato 26 febbraio, alle ore 10 presso il Cinema Teatro San Demetrio organizzato per definire insieme le iniziative da intraprendere al fine di costringere il sindaco di Salerno e il Presidente della Regione Campania ad emanare un’ordinanza contingibile ed urgente di chiusura immediata dello stabilimento di Fratte, dopo che l’inquinamento presente è stato dimostrato nello Studio SPES che ha fotografato il disastro ambientale della Valle dell’Irno che ha come epicentro le Fonderie Pisano.
“Alle già gravissime conferme di questo Studio – spiega il presidente del Comitato, Lorenzo Forte – si aggiungono la consulenza tecnica oncologica e medico legale su alcune patologie presentate da 50 persone e sulla loro correlazione con l’inquinamento ambientale e la relazione peritale a cura del professor Annibale Biggeri e del dottor Francesco Forastiere, che sono gli stessi CTU – Consulenti Tecnici d’Ufficio – designati dalla Procura di Taranto e che hanno trovato il nesso di causalità con l’ILVA, utilizzando gli stessi metodi scientifici collaudati. In questo modo, il nesso causale con le Fonderie Pisano è stato trovato, come dichiarato nelle loro relazioni, escludendo le altri fonti inquinanti presenti sul territorio, come cava ed autostrada, che producono inquinanti totalmente differenti da quelli che danno origine alle patologie trovate in numero eccessivo (e quindi anomalo) sul territorio, fino a 4-6 chilometri partendo dalle Fonderie Pisano: delle 50 cartelle cliniche esaminate, ben 44, in maniera graduale, lo prevedono, e vanno dalla mera possibilità per 5 cartelle, alla concreta possibilità con incidenza causale rilevante in 35 casi, fino alla ragionevole certezza per 4 persone. Ricordiamo, a tale proposito, che di queste cartelle cliniche, su 10 esaminate riguardanti dipendenti delle Fonderie Pisano, vi è, in ben 8 casi, una concreta compatibilità di nesso causale con l’attività produttiva“.
“Insieme possiamo dare giustizia alla memoria delle tante vittime che non solo l’inquinamento, ma anche e soprattutto il silenzio della politica (Comune e Regione) e degli organi preposti al controllo (ASL ed ARPAC) ha mietuto in questi decenni. Insieme dobbiamo difendere la nostra salute e tornare a respirare aria pulita” conclude Forte.