Confermata la data di domenica 6 marzo per le operazioni di messa in sicurezza, bonifica e disinnesco dell’ordigno bellico statunitense, risalente alla Seconda Guerra Mondiale e del peso di circa 500 libbre, scoperto lo scorso 5 gennaio all’interno del terreno di un privato in località San Francesco, a Sapri, durante alcuni lavori edilizi. Nella tarda mattinata di oggi si è svolto un vertice in remoto con il Prefetto di Salerno, Francesco Russo, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Sapri, Antonio Gentile, il neo comandante della Compagnia Carabinieri di Sapri Francesco Fedocci. Forse già lunedì prossimo potrebbe svolgersi una conferenza stampa congiunta con il Prefetto per illustrare nel dettaglio tutte le operazioni. Il primo cittadino di Sapri anticipa ad Ondanews alcuni punti del piano.
“Nei prossimi giorni avvieremo una campagna di informazione dettagliata – ha dichiarato Antonio Gentile -. Innanzitutto occorrerà provvedere allo sgombero di circa 600 persone nella cosiddetta ‘zona rossa’ in un raggio complessivo di 475 metri dall’ordigno. Attiveremo il Coc che sarà in filo diretto con la Prefettura. Domenica 27 effettueremo anche una prova generale sul campo”.
- Quali saranno, sindaco, le attività più importanti che porteranno al disinnesco della bomba?
Nei prossimi giorni i la Polizia Municipale effettuerà un porta a porta per informare i nuclei familiari e chiedere la presenza di eventuali persone collegate a dispositivi elettromedicali. Sarà un vero e proprio screening del territorio. Entro il 4 marzo l’Asl provvederà ad effettuare una serie di tamponi su tutte le persone sottoposte a sgombero. Inoltre, già da sabato 5 marzo verranno operate riduzioni delle forniture di gas, poiché alle 8 del mattino del 6 marzo tutte le utenze (gas, acqua, corrente elettrica) dovranno essere disalimentate nelle zone interessate dal piano. Alle 6 inizieranno tutte le operazioni di sgombero delle abitazioni, che si dovranno completare entro le ore 8. A tal proposito, abbiamo individuato alcune strutture comunali di riferimento, come ad esempio la scuola di via Kennedy, l’IIS “Da Vinci” ed il palazzetto dello sport, per farvi confluire la popolazione soggetta a sgombero provvisorio.
- E poi cosa accadrà?
Presumibilmente intorno alle 9 del mattino, dopo che verrà consentito il passaggio dell’ultimo convoglio ferroviario (il punto dove si trova l’ordigno è ad un centinaio di metri dalla linea tirrenica di RFI, ndr) prima dell’isolamento della linea, cominceranno le operazioni di bonifica e di disinnesco della bomba a cura dei militari del Genio, gli unici che potranno accedere alla zona rossa. Venticinque varchi verranno presidiati dai volontari della Protezione Civile comunale e da quelli che ci invierà la Regione Campania, assieme alle Forze dell’Ordine. Stiamo anche provvedendo, grazie alla Croce Rossa, ad approntare tutti i presidi medici per le zone che verranno isolate. Ci stiamo organizzando per dare servizi di assistenza tecnica e sanitaria alle zone che verranno realmente scollegate dal resto del paese, come ad esempio il lato nord con la località Timpone, predisponendo punti specifici proprio all’esterno della zona rossa. Una volta terminate tutte le operazioni, che dovrebbero durare tra le 5 e 6 ore, l’ordigno stesso, una volta despolettato, verrà caricato su un mezzo dell’Esercito e, scortato dalla Polizia Stradale, andrà in una cava per le operazioni di brillamento. Quindi si tornerà alla normalità, con il rientro dei cittadini nelle proprie case e la riattivazione di tutte le utenze, ed il piano si concluderà.