E’ iniziato a Paola, in provincia di Cosenza, il processo a carico di quattro persone che nell’agosto dello scorso anno aggredirono brutalmente a Tortora un’insegnante di Potenza, Beatrice Lucrezia Orlando, che riportò contusioni, ematomi multipli e un trauma cranico.
L’insegnante potentina venne aggredita e pestata in modo violento mentre era in vacanza in terra calabrese, in due occasioni diverse, il 4 e il 6 agosto, tanto da richiedere prima le cure all’ospedale di Praia a Mare e successivamente al “San Carlo” di Potenza, al rientro in città. Aggressione che sarebbe scaturita per futili motivi. Secondo la ricostruzione fatta durante le indagini, la donna venne aggredita e malmenata da quattro persone dopo che aveva portato a spasso alcuni cagnolini che aveva curato e che doveva affidare ad un’associazione di volontariato il 4 agosto. Due giorni dopo, il 6 agosto, mentre l’insegnante era in bici, un’altra aggressione e il tentativo di sottrarle il cellulare. Poi l’aggressione continuata anche quando la donna era ferita a terra.
Fece scalpore ad agosto un post sui social della donna che pubblicò le foto del suo volto viola a causa delle ferite, con una denuncia straziante. Immediate e serrate le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Scalea che dopo qualche settimana, a inizio settembre, arrestarono (con l’ausilio dei colleghi della Compagnia di Torre del Greco) quattro persone di San Giorgio a Cremano, due donne e due uomini. Sono accusati, a vario titolo e in concorso tra loro, dei reati di tentata rapina, lesioni personali, violenza, minacce di morte. Con l’aggravante del fatto commesso da più persone.
Dopo le cure in ospedale, all’insegnante potentina vennero refertate contusioni multiple al volto con scheggiatura di elemento dentario, trauma cranico con escoriazioni ed ematomi multipli della regione facciale e alla spalla, limitazione funzionale della cinetica mandibolare e dolore alla pressione del seno mascellare, oltre a un problema all’occhio. Con ferite giudicate guaribili in 40 giorni.
Una delle donne rinviate a giudizio è anche accusata di aver minacciato la vittima dicendole che avrebbe ammazzato lei e la sua famiglia. Nel procedimento penale si sono costituiti parte civile l’insegnante potentina e il Comune di Tortora.
Il processo continuerà a maggio davanti al Tribunale in composizione collegiale, presieduto dal giudice Roberta Carotenuto.
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