Si è concluso nella giornata di venerdì, nelle aule del Tribunale di Lagonegro, il processo penale che ha visto imputati tre professionisti i quali, nelle vesti di liquidatori dell’azienda Ergon spa di Polla, secondo l’accusa si sarebbero resi responsabili di alcuni reati tributari.
La Ergon già nel passato era finita agli onori della cronaca in seguito alla protesta dei dipendenti collocati forzatamente in cassa integrazione, oltre che per una serie di inconvenienti riscontrati dall’ASL Salerno e relativi all’impianto di stoccaggio. Negli anni, in seguito al fallimento, la liquidazione della società che si occupava del ciclo di gestione dei rifiuti in numerosi comuni a sud della provincia di Salerno è passata nelle mani dei commissari liquidatori. Nel frattempo si sono susseguite nel tempo le proteste, a volte anche molto accese, dei dipendenti che lamentavano la mancata corresponsione delle mensilità arretrate.
Nell’ultima vicenda giudiziaria in ordine di tempo, secondo l’accusa i liquidatori non avrebbero versato nel termine prescritto dalla legge, per gli anni 2013, 2014 e 2015, le ritenute e l’IVA dovuta allo Stato per un ammontare complessivo di oltre 500mila euro.
Venerdì, dopo numerose udienze, il processo è giunto alle battute finali. Al termine della camera di consiglio il Tribunale in composizione monocratica ha assolto con formula piena due dei tre liquidatori perchè il fatto non sussiste, condannandone soltanto uno alla pena di 8 mesi di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici, sanzione accessoria per chi commette questo genere di reati. Inoltre è stata disposta la confisca del profitto nei confronti della società Ergon spa per un valore di oltre 600mila euro.
Gioia è stata espressa da uno dei due liquidatori assolti, un professionista di Sanza, difeso dall’avvocato Michele Di Iesu. Lo stesso legale si è detto soddisfatto per aver contribuito a scagionare il suo assistito in maniera definitiva nella vicenda che lo ha visto imputato.