Il 4 febbraio è la Giornata Mondiale contro il Cancro, promossa dalla UICC – Union for International Cancer Control e sostenuta dall’Oms. Un’occasione per ispirare un cambiamento per la lotta contro una malattia che riguarda l’umanità intera.
Nell’ambito della Giornata Mondiale, tra l’altro, è stato sottolineato un aumento a livello mondiale di casi gravi anche a causa dei ritardi nelle diagnosi e nelle cure accumulati durante i lunghi mesi della pandemia. Sono sicuramente molti i cittadini che, anche per paura di un eventuale contagio, hanno rinunciato ai consueti controlli medici. Quelli necessari per prevenire malattie serie, tra cui anche e soprattutto il cancro.
Ne abbiamo parlato con il dottore Riccardo Marmo, Responsabile dell’Unità Operativa di Gastroenterologia dell’ospedale di Polla.
- Dottore, dopo due anni di pandemia, cosa può dire in merito ai controlli legati alla prevenzione del cancro?
Possiamo dire che si è registrata una riduzione degli accessi per gli esami endoscopici anche ai fini della diagnostica. Adesso che stiamo riaprendo abbiamo effettivamente documentato un avanzamento delle malattie che non vedevamo più. La pandemia ha fatto sì che l’accesso fosse ridotto e che le persone si rivolgessero di meno al medico, con un conseguente ritardo nelle diagnosi. Ci sono persone che hanno sottovalutato sintomi e si trovano ora con un avanzamento della malattia. Nel mio caso parlo del tumore all’apparato digerente, allo stomaco, all’esofago, all’intestino, al pancreas ed in particolare al colon, sede delle neoplasie.
- Perché questo aumento legato proprio al colon-retto?
Le abitudini globali hanno fatto sì che ci fosse un aumento generalizzato delle neoplasie, anche a livello del colon. Abbiamo un aumento della media generalizzato con gli altri territori. Paghiamo il prezzo di essere una realtà globale e legata al benessere che porta ad un eccesso alimentare scorretto con uso troppo di cibi grassi, carni rosse, insaccati. Occorre modificare radicalmente il nostro stile di vita!
- Quale può essere un campanello d’allarme?
Nel caso dei tumori all’apparato digerente va data attenzione a quante volte si va in bagno, a eventuali modifiche alle abitudini, e alla presenza di sangue nelle feci. Se ciò accade è necessario contattare uno specialista nel più breve tempo possibile.
- In questa giornata particolare cosa sente di consigliare ai nostri lettori?
Il Covid ci ha insegnato che per uscire dall’emergenza dovevamo vaccinarci, per il cancro bisogna adottare la cultura della prevenzione. Lo Stato offre gratuitamente, in particolare per il colon-retto, nella fascia 50/75 anni la partecipazione agli screening. Ma lo stesso discorso vale anche per il tumore alla cervice uterina e alla mammella. Attenzione, inoltre, alla presenza di polipi. Ma soprattutto bisogna adottare una sana alimentazione e fare attività fisica. Tutto questo è necessario a partire dalla giovane età: le abitudini alimentari si consolidano dall’età infantile quindi bisogna prestare attenzione ed evitare il rischio dell’obesità. Prevenzione, cibo sano ed attività fisica, sempre!