Per la prima volta nel Potentino è stato eseguito un provvedimento con il quale è stato attivato il dispositivo di controllo anti-stalking, il braccialetto elettronico, nei confronti di un 36enne residente in un paese della provincia di Potenza, sorvegliato speciale, con obbligo di soggiorno, perché già protagonista di atti persecutori nei confronti della sua ex ragazza e già condannato.
Questo dispositivo consentirà la vigilanza costante al fine di evitare che lo stalker possa avvicinarsi alla persona vittima del reato. Questa la vicenda. L’uomo è stato sottoposto a giudizio a seguito di una escalation persecutoria ai danni della sua ex fidanzata, durante e dopo l’interruzione del rapporto. In particolare, la importunava sul posto di lavoro, era solito percuoterla con schiaffi e pugni inibendo alla ragazza spostamenti e uscite. La molestava con telefonate e messaggi, oltre a minacciare di ucciderla. Condotte vessatorie che hanno portato la giovane a recarsi in Questura per sporgere denuncia. Da qui le indagini e l’avvio del procedimento penale, che ha portato alla condanna dello stalker.
La vittima, costituitasi parte civile, è stata difesa dall’avvocato Rosanna Faraone. Unitamente ai componenti dello studio legale, l’avvocato si dice soddisfatta per l’esito di questa brutta vicenda. “Il dispositivo applicato – ha sottolineato l’avvocato Faraone – consentirà alla mia assistita una maggiore serenità, oltre che una maggiore tutela da un possibile riavvicinamento del sorvegliato“.
Il braccialetto elettronico, che conta al momento una applicazione nel Potentino, è un dispositivo che riceve ed invia segnali verso un’unità locale di controllo che viene posizionata in un luogo dal quale lo stalker non si deve allontanare ovvero verso il quale non si deve avvicinare. Inoltre, il dispositivo invia un messaggio “alert” alla sala operativa delle Forze dell’Ordine. Si tratta di un doppio dispositivo, che deve essere tenuto anche dalla persona offesa, nella forma di un gps, che avviserà quest’ultima in caso di avvicinamento dello stalker. In questo caso, il braccialetto elettronico è stato attivato dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Potenza, su richiesta del Questore di Potenza, Antonino Pietro Romeo. Al 36enne del Potentino il dispositivo per almeno un anno è stato applicato al termine dell’espiazione della pena con la rimessione in libertà. Dagli addetti ai lavori viene definito un meccanismo efficace a difesa delle persone offese e di cautela verso un rischio.
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