La Costa della Masseta e degli Infreschi ha un mare meraviglioso, macchia mediterranea, oliveti, vigneti, scogliere e torri medioevali che contribuiscono a creare un paesaggio mozzafiato di indiscusso valore ambientale. E’ un’area straordinaria non solo per il paesaggio ma anche per la biodiversità. Basta citare l’endemica Primula di Palinuro e le numerose e rare specie di uccelli che frequentano la zona in periodo migratorio e durante la riproduzione. Durante la migrazione sorvolano le falesie a picco sul mare specie rarissime come la Cicogna nera, l’Albanella pallida, lo Sparviere levantino, l’Aquila anatraia minore, il Capovaccaio, il Falco della regina, il Falco pescatore e centinaia fra Falchi pecchiaioli e Falchi di palude. Lungo la costa si riproducono, tra gli altri, il Falco pellegrino, il Corvo imperiale e il Rondone pallido.
Lo scorso anno si è aggiunta un’altra straordinaria novità, la prima nidificazione della Rondine rossiccia nel Parco Nazionale e la seconda per la Campania. La Rondine rossiccia, simile alla comune Rondine ma con il groppone bianco, è una specie molto rara in Italia dove nidifica con meno di 50 coppie, la maggior parte in Toscana, Puglia e Calabria. In Campania e per tutto il litorale tirrenico dalla Calabria fino al Lazio non è stata mai rilevata la nidificazione della specie, se si esclude una nidificazione occasionale scoperta vicino a Napoli nel 2014.
Domenico Verducci, originario di Sapri, durante l’estate scorsa ha scoperto la nidificazione della specie a San Giovanni a Piro, osservando due esemplari adulti di Rondine rossiccia intenti a raccogliere materiale per il nido. Successivamente un appassionato del luogo, Andrea Sorrentino, ha seguito la riproduzione, accertandone il successo con l’osservazione dei due adulti insieme a quattro giovani posati su un cavo della luce. Il sito riproduttivo è situato all’interno del Parco Nazionale, ad un’altitudine di 540 metri sul mare e distante 820 metri in linea d’aria dal mare. Negli immediati dintorni del sito riproduttivo sono presenti coltivazioni e una decina di abitazioni sparse
“E’ stata un’emozione incredibile – afferma lo scopritore– osservare vicino casa questa specie che avevo cercato all’isola d’Elba, uno dei soli tre siti in Italia dove si riproduce regolarmente. Dedico questo eccezionale avvenimento alla memoria di Angelo Vassallo con la speranza che l’Ente Parco Nazionale dedichi maggiore attenzione alla tutela dell’eccezionale biodiversità che è stata affidata in gestione”.
In questi giorni la notizia è stata resa nota con la pubblicazione di una breve nota su una rivista scientifica a cura degli osservatori.