“La marcia su Roma c’è già stata, facciamo una marcia su Potenza, città di me**a che ci ha dato la Lamorgese, il Generale Figliuolo e Speranza”. Sono le parole espresse da Ornella Mariani di Roma in un video diventato virale sul web lo scorso ottobre.
L’attivista no-vax, a distanza di qualche mese dalle esternazioni che hanno creato non poche polemiche a Potenza, è stata denunciata dal sindaco Mario Guarente. Il primo cittadino del capoluogo lucano ha ricevuto il mandato per dare incarico a un legale che, a sua volta, ha proceduto a denunciare Mariani per diffamazione “per la gravità delle parole espresse nei confronti di Potenza”.
Ornella Mariani è una 47enne psicologa. Secondo il documento redatto dalla Giunta comunale per dare incarico a un legale quelle della Mariani sono “affermazioni offensive, aggravate dall’incitamento all’odio, che superano il limite della libertà di manifestazione del pensiero, del diritto di cronaca e del diritto all’informazione”. Parole che, secondo la Giunta comunale di Potenza, sono di un “grave pregiudizio all’immagine, al prestigio e alla reputazione di Potenza”.
La Mariani in una manifestazione pubblica ha nominato Potenza definendola tale perché ha dato i natali ai ministri Luciana Lamorgese, Roberto Speranza e al Commissario Straordinario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Inoltre la stessa Mariani nel video di ottobre ha continuato incitando i presenti alla manifestazione a “una marcia che da Nord scenda a Sud ed espella questo ciarpame”. Frasi accompagnate da applausi ed espressioni del tipo “Brava, brava”.
Dopo le polemiche, l’assessore al Turismo del Comune di Potenza, Alessandro Galella, chiese le scuse della Mariani. Risposta che non tardò ad arrivare ma la donna puntò sul fatto che le sue frasi erano state decontestualizzate, aggiungendo che “Potenza gode di tutta la mia stima per quanto riguarda la comunità di gente perbene”. Ma il sindaco di Potenza ha deciso di andare avanti, etichettando le parole offensive e denigratorie nei confronti di Potenza e dei potentini.