Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni impegnato a trattare la tematica “Insetti impollinatori: biodiversità e servizi ecosistemici”. Intervista al Presidente Tommaso Pellegrino.
- Presidente Pellegrino, perché il Parco ha aderito a questo progetto?
Si tratta di un’azione importantissima alla quale hanno aderito tutti i Parchi Nazionali d’Italia. Il progetto, infatti, serve a creare un monitoraggio ambientale attraverso i bioindicatori naturali come le api. Oggi le api rappresentano l’elemento più importante per verificare lo stato di salute del nostro territorio, perché la vita delle api è incompatibile nelle zone che presentato un forte inquinamento. E’ proprio per questo motivo che l’Ente Parco ha aderito convintamente al Progetto di Sistema dei Parchi Nazionali italiani nell’ambito del “Piano d’azione per il biomonitoraggio ambientale delle aree protette. Le api come bioindicatore della qualità ambientale” promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
- Qual è il ruolo giocato, in questo monitoraggio, dagli apicoltori del territorio?
Il loro ruolo è stato fondamentale. Soprattutto negli ultimi anni nel nostro Parco si è assistito ad una notevole presenza di apicoltori e questo significa indubbiamente che c’è una condizione favorevole e questo ci fa ben sperare. Le api, infatti, dove ci sono metalli pesanti non riescono a vivere e proprio attraverso le api il Parco sta sviluppando un biomonitoraggio ambientale per capire la nostra qualità del territorio. Le api per sensibilità, attitudini e comportamento trofico costituiscono un eccellente indicatore della “salute ambientale”. Hanno un ruolo molto importante nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione della natura. Sono insetti impollinatori, cioè permettono l’impollinazione e di conseguenza la formazione dei frutti, trasportando il polline da un fiore all’altro. Attraverso questa attività garantiscono la presenza di specie vegetali diverse fra loro, un elemento importantissimo per la salute della natura. Prendersi cura delle api vuol dire quindi salvaguardare la biodiversità e la sicurezza alimentare.
- Anche l’Onu ha voluto sottolineare l’importanza di questo tema proclamando il 20 maggio la Giornata mondiale delle api.
Esatto. Questi piccoli animali, infatti, sono degli indicatori ecologici estremamente affidabili e questo monitoraggio sta affermando che il nostro territorio possiede una condizione ambientale ottimale. Ovviamente voglio cogliere l’occasione per ringraziare tutti coloro i quali sono stati impegnati in questo progetto, che ha visto in prima fila l’Università del Molise ma, ripeto, soprattutto gli apicoltori del posto. Grazie a questa Azione di Sistema finanziata dal Ministero dell’Ambiente, infatti, importante è stato coinvolgere gli apicoltori nel progetto con azioni partecipative nello studio biologico dello stato di salute delle famiglie di api per verificare le condizioni di salubrità ambientale del territorio tutelato e della conservazione degli ecosistemi naturali, seminaturali e agricoli. Tutto questo anche per favorire uno sviluppo socio-economico sostenibile collegato alla creazione di una filiera dei prodotti delle api dove la qualità possa essere certificata e promossa adeguatamente.