– Lettera alla redazione di Antonia, una mamma di Salerno –
Gentile redazione,
sono una giovane mamma salernitana e scrivo per raccontare l’odissea vissuta in quest’ultima settimana. Sono residente a Salerno, madre di due bambini, rispettivamente di 3 e 6 anni (con quest’ultimo affetto da una serie di patologie), risultata positiva ad un test-covid effettuato in data 8 gennaio 2022 e mi sono ritrovata completamente abbandonata al mio destino.
Dopo aver contattato invano Polizia municipale, Polizia, Carabinieri, Asl, Usca, Guardia medica, Protezione Civile, Croce Verde, Croce Rossa, Croce Bianca, medico di base nonchè gli svariati numeri nazionali messi a disposizione per fronteggiare l’emergenza Covid, mi trovo ad oggi a non aver ricevuto ancora il benché minimo aiuto.
Sono confinata in casa da una settimana con tutto il nucleo familiare, marito compreso, unico a lavorare. Non siamo automuniti perciò non possiamo recarci all’Usca con i bambini per effettuare i tamponi di rito.
Faccio notare l’ingiustizia per chi, come me, non essendo in possesso di un mezzo proprio (per motivi economici) è costretto a recarsi in centro d’analisi, laboratori, farmacie a pagamento mentre coloro che sono in possesso di un’auto ricevono il servizio gratuitamente.
L’unico aiuto concreto per noi è venuto da un prete locale della parrocchia di Capriglia, che non ha esitato a portare di persona medicinali e beni di prima necessità. Per concludere voglio precisare che non richiedo aiuti economici o materiali ma solo l’assistenza che ci spetterebbe di diritto: l’assistenza domiciliare o in alternativa qualcuno che possa aiutarci a recarci all’Usca avendo, per inciso, l’obbligo del medico curante.
Abbiamo necessità di effettuare al più presto il tampone per poter ritornare ad una vita normale: aggiungo che il bimbo affetto da patologie, a causa di questa diffusa inefficienza del sistema, ha perso preziosi giorni di scuola e di terapie riabilitative in centri specializzati. Il paradosso è che le persone in possesso di un’automobile (si presume, dunque, abbienti) possono accedere gratuitamente ad un servizio (tamponi dell’Usca) che ai non automuniti è interdetto.
Siamo abbandonati in questo sistema che sembra conoscere solo il metodo dello scaricabarile e costringe a recarci autonomamente in farmacie o laboratori ad effettuare tamponi a pagamento.
Ringrazio per aver accolto questo mio sfogo e chiedo, a chi potrà, aiuto concreto.
Antonia