“La conferenza di Draghi di ieri? Sconcertante e insopportabilmente demagogica. E poi delimita il campo delle domande. Siamo in un Paese in cui si è determinata una sorta di narcotizzazione della ragione critica che, mi auguro, venga ritrovata quanto prima possibile”. Così commenta il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, decisamente irritato dopo la sconfitta dinanzi al Tar per la sospensione della sua ordinanza sulla chiusura delle scuole.
De Luca ha definito il Presidente del Consiglio Mario Draghi “uno sfondatore di porte aperte”.
“Ha parlato per mezz’ora insieme con il ministro della Pubblica Istruzione contro la didattica a distanza generalizzata che non ha chiesto nessuno in Italia – asserisce De Luca a margine del Consiglio regionale -. Ha scelto un obiettivo di comodo, chi gliel’ha chiesta la didattica a distanza? Così come ho trovato sconveniente che non ci sia stata una risposta di merito al problema limitato posto dalla Regione Campania: due settimane di respiro, limitate alle elementari e alle medie, per organizzarsi al meglio“.
“Se può fare piacere anche la Campania da oggi può dire che va tutto bene, che è tutto aperto, che il Covid è un raffreddore e, se volete, posso anche giurarvi di aver visto il Presidente Draghi camminare sulle acque del Tevere – continua ironizzando -. La mia sensazione è che siamo chiamati tutti a dire, da qui all’elezione del Presidente della Repubblica, che in Italia va tutto bene, che l’economia è aperta, che le scuole sono aperte e che viviamo nel migliore dei mondi possibili. Io penso che la lettura della situazione dell’Italia debba essere meno pacificata e un po’ più ragionevole”.