“Il 2022 è un anno che dobbiamo affrontare con realismo, prudenza ma anche fiducia e soprattutto con unità ”.
Con queste parole il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha esordito nella conferenza stampa convocata per spiegare le ultime misure decise dal Governo, dall’obbligo vaccinale per gli over 50 fino alla decisione di tenere le scuole aperte in presenza nonostante il rapido aumento dei casi di Coronavirus. Al suo fianco ai ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi e della Salute Roberto Speranza.
Draghi ha spiegato che “la scuola è fondamentale per la nostra democrazia. Basta chiusure: la Dad genera disuguaglianze”.
“Il Governo ha la priorità che la scuola stia aperta in presenza – ha aggiunto – basta vedere gli effetti di disuguaglianza tra studenti, scolari della Dad lo scorso anno per convincersi che questo sistema scolastico che può essere necessario in caso di emergenze drammatiche provoca disuguaglianze destinate a restare tra chi ci sta di più e di meno, tra Nord e Sud e che si riflettono su tutta la vita lavorativa”.
Il Presidente del Consiglio ha poi detto che “probabilmente ci sarà un aumento delle classi in Dad ma quello che va respinto è il ricorso generalizzato alla didattica a distanza. Ci sono anche motivazioni di ordine pratico: ai ragazzi si chiede di stare a casa, poi fanno sport tutto il pomeriggio e vanno in pizzeria. Non ha senso chiudere la scuola prima di tutto il resto, ma se chiudiamo tutto torniamo all’anno scorso e non ci sono i motivi per farlo”.
“Il Governo sta affrontando la sfida della pandemia e la diffusione di varianti molto contagiose con un approccio un poco diverso rispetto al passato – ha spiegato Draghi – Vogliamo essere molto cauti ma anche cercare di minimizzare gli effetti economici, sociali, soprattutto sui ragazzi che hanno risentito delle chiusure dal punto di vista psicologico e della formazione”.
Il Presidente del Consiglio ha poi parlato della campagna vaccinale: “Gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati. Quindi c’è l’ennesimo invito a tutti gli italiani che non si sono vaccinati a farlo, anche con la terza dose”.
Spiegate poi le ragioni che hanno spinto il Governo a imporre l’obbligo vaccinale per gli over 50: “Lo abbiamo fatto sulla base dei dati che ci dicono che chi ha più di 50 anni corre maggiori rischi, le terapie intensive sono occupate per i due terzi dai non vaccinati. Grazie alla vaccinazione la situazione che abbiamo di fronte è molto diversa rispetto al passato. L’economia ha segnato una crescita di oltre il 6%, le nostre scuole hanno riaperto”.