L’atrio del municipio di Caggiano, ieri pomeriggio, ha ospitato la presentazione del libro “Prigionieri della vita. Una piacevole conversazione tra slacciati e non solo” di Francesco Pucciarelli e a cura di Mimmo Pucciarelli.
Dopo i saluti del sindaco Lamattina, ha preso la parola Mimmo Pucciarelli che ha raccontato: “Conoscevo Francesco da tempo ma non avevo avuto mai occasione di scambiare qualche parola con lui. Poi iniziai a interessarmi di Franco quando ho letto il suo libro ‘Pensieri Slacciati’. Nelle sue parole ho visto un’enorme voglia di comunicare e quindi un anno e mezzo fa ho chiesto a Franco di iniziare una comunicazione epistolare tramite WhatsApp e così ogni giorno ricevevo un suo messaggio. Prigionieri di Vita sembra un piccolo libro ma è grande perché lo ‘slacciato’, o meglio, chi è affetto da SLA scrive con gli occhi e Franco non scrive solo per passare il tempo ma per esprimere ciò che ha dentro”.
L’evento è stato organizzato dall’associazione Tempi Nuovi e dall’Atelier de Création Libertaire e ha visto l’intervento della moglie di Francesco, la signora Lucia visibilmente emozionata e della figlia Rosaria Deborah che ha raccontato le sensazioni e paure provate a 18 anni quando il papà ha scoperto di essere affetto da SLA e nonostante questa malattia invalidante ha trovato sempre l’appoggio e la forza negli occhi del padre. “Lui è sempre una guida per me e mi trasmette sempre tanta forza – conclude Deborah – Vorrei che il suo messaggio di forza e amore arrivasse a tutti”.
Durante la presentazione Francesco era collegato dalla sua abitazione e ha voluto ringraziare tutti gli amici. “Sono felice di ritrovarvi alla presentazione del mio libro anche se da casa – racconta attraverso la voce dell’amica Angelamaria – Questo libro è stato scritto grazie a Mimmo, il mio compito si è limitato alle parole scritte attraverso gli occhi con l’ausilio di un computer. Grazie per la gioia che tutti voi siete riusciti a suscitare in me”.
Alcuni alunni dell’Istituto Comprensivo di Caggiano hanno letto dei passi del libro, supportati dalla docente Emanuela D’Ambrosio che ha descritto il libro con parole intense. “Il mio approccio a questo libro è stato emotivamente coinvolgente perché non conoscevo la storia di Francesco – conclude la docente – Le corde del mio cuore e della mia anima sono state toccate, non solo per i racconti belli di Francesco ma anche per le sue riflessioni penetranti e accorate. Questa lettura mi ha lasciato il ricordo dei suoi ricordi. Il suo libro è uno splendido inno alla vita”.
A concludere la serata è intervenuta Pina Esposito, presidente della sezione AISLA Onlus Salerno – Avellino – Benevento, precisando che la disabilità non è un fatto privato di una famiglia ma un’esigenza di una comunità. “Francesco deve sentirci al suo fianco, come tutte le persone che vivono malattie invalidanti – continua – I bisogni e le necessità di Francesco hanno un tempo e devono essere risolte subito. Come associazione di persone affette da SLA chiediamo ascolto e attenzione e pretendiamo dalle Istituzioni la massima e costante attenzione. Francesco attraverso le parole del suo libro ci trasmette il tentativo di essere normale e la meraviglia della normalità”.