E’ il re del calciomercato. Il guru della materia, ma è anche un professionista disponibile, persona attenta alle esigenze dei giovani che vogliono seguire le sue orme. Lui è Gianluca Di Marzio, giornalista sportivo seguito da oltre 3 milioni di persone sui social, lavora per Sky da anni, molto seguito dagli appassionati di calcio, racconta da sempre operazioni di calciomercato e non sbaglia praticamente mai. Basti pensare che i tifosi si affidano direttamente a lui per avere certezza di una notizia di mercato, senza attendere l’ufficialità di una società, tanto da poter dire “E’ vero, lo ha detto Di Marzio”. Una vita sui campi da calcio per il racconto da bordo campo e dalla tribuna stampa, ma anche in tv, volto noto a livello internazionale e con un telefono che squilla sempre, 24 ore su 24.
- Gianluca, com’è cambiato il modo di comunicare, in particolare nell’ambito sportivo, dall’avvento dei social?
È cambiato tantissimo. Oggi ti rivolgi a un pubblico che puoi anche identificare, che quasi conosci, anche se ci sono tantissime persone sulle varie piattaforme social. Sembra essere un mondo, quello sul web, più a misura per cercare di rivolgersi ai diretti interessati. E capisci subito i bisogni, insomma quasi un vestito su misura. Ovviamente è una comunicazione che tocca anche la rapidità nel dare la notizia, ma c’è il rischio di scivolare e sbagliare. Per questo, anche se si tratta di notizie più immediate, bisogna verificare sempre bene la notizia prima di lanciarla. Prima c’era una sfida tra colossi dell’informazione, oggi anche un sito importante, come può essere il mio o di una testata famosa, può fare i conti e confrontarsi con un nickname, un account o con un blog.
- Non solo giornalista, ma anche formatore, dal momento che stai dando la possibilità a molti giovani di crescere in questo settore.
Sì. Questa è una mission importante che da tanti anni sto cercando di realizzare e sto portando avanti. Sin da quando è nato il mio primo sito, che porta il mio nome e che è poi diventato una testata giornalistica, orgogliosamente dico che sono nati dei giornalisti e altri sono riuscito a valorizzarli. Oggi molti lavorano in realtà importanti, come alcune redazioni di rilievo o in società sportive professioniste, dopo aver fatto un importante percorso formativo. Da parte mia il massimo della collaborazione e aiuto per questi ragazzi.
- Da un po’ di tempo non ti occupi solo di calcio tra Serie A e internazionale, ma anche nelle categorie minori.
Ben detto, perché da poco è nata una nuova piattaforma, “La Casa di C”, poi “Serie D24”. L’obiettivo è dare sempre più visibilità a questi campionati, quelli di C e D, che sono molto importanti. In questa organizzazione dei siti ci sono molti ragazzi che hanno la loro possibilità di formarsi e crescere. E perché no, poi spiccare il volo per realtà molto importanti e raggiungere obiettivi e i loro sogni.
- Passiamo alla televisione. Qual è la telecronaca che ricordi di più, la più emozionante per te?
La ricordo bene, al Mondiale del 2006 in Germania. La partita era Tunisia-Arabia Saudita all’Arena di Monaco, oggi Allianz Stadium. E’ stata la mia prima telecronaca di un Mondiale, una partita bella, che mi è rimasta nel cuore, anche perché rappresentava due nazioni con una storia, anche religiosa, importante. Ricordo bene che, tranne per alcuni calciatori, erano nomi molto difficili. La ricordo anche per come mi sono preparato.
- Nei giorni scorsi hai avuto modo di incontrare Zlatan Ibrahimovic. Come lo definisci?
Zlatan non è solo un grande calciatore e una macchina da gol, ma anche da soldi. Ha varie sfaccettature, da lui partono diversi canali, è diventato un brand, un’azienda. Anno dopo anno è sempre più superiore, le sue scelte ad oggi sono state tutte indovinate e azzeccate. E’ una persona molto attenta. Ci siamo visti non molti giorni fa per la presentazione del suo libro “Adrenalina” ed è stato davvero un grande piacere stare con lui e Amadeus.
- Per te sta avendo un grande riscontro anche la seconda edizione del libro “Grand Hotel Calciomercato – Almanacco 2021/22”. Da settimane non ti fermi, stai girando l’Italia da Nord a Sud.
E’ un libro che sta avendo un’importante promozione. Per me è un grande piacere, anche perché grazie a questo libro riesco a girare e conoscere tante persone che mi contattano e che riesco solo a vedere virtualmente. Ed è sempre un piacere poter ricambiare milioni di persone che mi danno fiducia e mi seguono sui canali social. Sono molto soddisfatto, sto continuando a girare l’Italia incontrando bambini, giovani e meno giovani. Io credo che per un personaggio di rilievo pubblico questo sia il minimo, stare tra la gente.