“Non mi va di lanciare appelli, ma faccio un richiamo vero e urgente agli imprenditori salernitani, in particolare a quella parte che ha quintuplicato i proventi con la crescita urbanistica di Salerno: hanno l’obbligo morale di aiutare la Salernitana a evitare la cancellazione dal calcio professionistico e a provare a difendere la Serie A”.
Lo afferma l’onorevole Gigi Casciello, deputato di Forza Italia, dopo le ultime notizie che potrebbero vedere l’esclusione del club granata dalla Serie A se non si procederà entro il 31 dicembre alla cessione.
“A Salerno non ci si aspetta investimenti da nababbi ma campionati dignitosi, società serie e solide, penso alla vicina Benevento, capaci di garantire presente e futuro del club granata – afferma – Ho sempre ritenuto eccessivo che a Salerno ci si esaltasse o deprimesse solo per la Salernitana, ma è evidente che in questa città il calcio non sia solo fenomeno sportivo né esclusiva questione privata di chi gestisce una società. La Salernitana è passione, fenomeno sociale, può essere motivo di sviluppo economico. La promozione in Serie A aveva lasciato spazio e speranza a un momento di crescita collettiva. Così non è stato. La squadra è stata mandata ad affrontare il campionato in evidente difficoltà tecnica e ora si continua con quella che a me sembra più una pantomima che una trattativa. Il punto vero è il grande fallimento dell’imprenditoria salernitana. In questa città ci sono imprenditori che anche grazie allo sviluppo urbanistico di Salerno hanno sicuramente fatto crescere le proprie aziende in modo esponenziale. E se non si vuol dire che abbiano un obbligo morale nei confronti della città che gli ha permesso di trarre tali e tanti benefici, almeno qualche domanda dovrebbero porsela, non fosse altro che per l’opportunità di rilevare la Salernitana”.
“Poi c’è il ruolo della politica, che è vigilare – conclude – Io lo farò, anche per specifica competenza in qualità di componente della Commissione Cultura, Istruzione, Ricerca, Beni culturali e Sport della Camera dei Deputati, perché la Federazione Italiana Gioco Calcio non è ente che non debba dar conto delle proprie azioni. E allora verificheremo se tutto, da parte della FIGC, è stato fatto secondo quanto previsto dalle normative”.
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