Si è svolto questa mattina, presso il Teatro “Mario Scarpetta” di Sala Consilina, il convegno organizzato dalle Pro Loco per la riapertura del Tribunale di Sala Consilina chiuso nel settembre del 2013 e attualmente all’attenzione del Parlamento con il Disegno di legge 2139 del 16 marzo della senatrice Felicia Gaudiano. L’organizzazione del convegno è stata curata dalle Pro Loco di Atena Lucana, Casalbuono, Monte San Giacomo, Padula, Sala Consilina, San Pietro al Tanagro, Sant’Arsenio, Sassano e Teggiano. Hanno dato il loro patrocinio il Comune di Sala Consilina, l’Associazione Giornalisti Amici del Vallo di Diano, l’Associazione Internazionale Joe Petrosino, la Condotta del Vallo di Diano e Tanagro di Slow Food e la Fondazione Monte Cervati Onlus.
L’incontro, moderato dal Segretario dell’Associazione Giornalisti Amici del Vallo di Diano, Pierino Cusati, ha avuto come tema, per l’appunto, la riapertura del Tribunale di Sala Consilina “killeraggio burocratico- politico, con dei mandanti politici e degli esecutori burocrati” lo ha definito il sindaco di Sala Consilina, Francesco Cavallone. Presenti i cittadini che hanno partecipato attivamente attraverso degli interventi e i rappresentanti politici del territorio: la senatrice Felicia Gaudiano, il senatore Francesco Castiello ed i consiglieri regionali Tommaso Pellegrino e Corrado Matera.
“E’ questo un tema a me molto caro – asserisce Gaudiano – frutto di studio e approfondimento a livello territoriale e nazionale al punto tale da idearne un Disegno di Legge. Conosco bene questa tematica giudiziaria e questo territorio soffre della mancanza di un tribunale. Il mio Disegno di Legge, con alcuni criteri, vuole riassettare nei territori gli uffici giudiziari, proprio perché nel 2012 con la Legge Severino sono stati soppressi i tribunali cosiddetti ‘minori’, tra cui il Tribunale di Sala Consilina. Nei fatti, però, non sono stati favoriti i territori e gli operatori di giustizia. Abbiamo un unico caso a livello nazionale, ovvero quello di Sala Consilina, dove un tribunale più grande viene accorpato a uno più piccolo e mi riferisco alla grandezza delle procedure che venivano svolte. Ancor più eclatante è il fatto che dalla Campania dobbiamo trasferirci in Basilicata. Parliamo quindi di una difficoltà che i cittadini ed i lavoratori si trovano a dover affrontare quotidianamente, anche per un semplice certificato”.
“Una conseguenza della chiusura del Tribunale di Sala Consilina – conclude la senatrice – è l’aumento del tasso di criminalità, è stata chiusa la Casa Circondariale, mi riferisco anche ai reati piccoli che sono pur sempre reati e vanno attenzionati”.
“Siamo indignati – ha dichiarato Tommaso Pellegrino -. Ho presentato una mozione in Consiglio regionale che è stata approvata all’unanimità. Devono essere messi in atto tutti quelli che possono essere gli strumenti politici e di rappresentanza istituzionale della Regione Campania affinché questo tribunale venga riaperto e venga risanato questo torto subito dal Vallo di Diano”.
“Il Tribunale di Sala Consilina era il primo d’Italia ad aver messo in campo il processo telematico – ha dichiarato Corrado Matera – La sua chiusura ha accentuato l’impoverimento del territorio, creando un danno serio all’economia locale e alla sicurezza. Dunque, quante più forze concorreranno per questa causa, tanto più vicino potrà essere il risultato”.
“La Legge Severino è stata scandalosa – ha spiegato il senatore Francesco Castiello -. Rispetta formalmente la riserva di legge ma ne tradisce lo spirito perché le soluzioni che ha disposto sono assolutamente aberranti. Un tribunale più piccolo che ne incorpora uno più grande è decisamente assurdo, bisogna recuperare i principi di ragionevolezza e proporzionalità, cardini della nostra Costituzione, che con la riforma del 2012 sono stati traditi. Questa riforma stride violentemente con i Principi Fondamentali della nostra Costituzione, la definirei pietosa. Bisogna assolutamente porre rimedio; dobbiamo smettere di far essere il Vallo di Diano la cerniera tra la Camorra, la Ndrangheta e la Mafia pugliese. Lo Stato non può lasciare il territorio in balia della criminalità organizzata. C’è, purtroppo, un eccesso di potere della burocrazia e mandare avanti battaglie di questo tipo diventa sempre più difficile. Noi faremo di tutto per portare avanti questa e tutte le cause che riguardano il nostro territorio”.