Ci sono anche due noti professionisti del Potentino tra i quattro arrestati nell’ambito di una maxi inchiesta portata avanti dalla Procura di Brescia che ha iscritto nel registro degli indagati 90 persone e fatta eseguire dalla Guardia di Finanza una ordinanza di custodia cautelare.
I due arrestati sono Donato Arcieri, 59 anni di Potenza, giudice in tre sezioni della Commissione Tributaria della Lombardia, e Giuseppe Fermo, 41 anni di Tito, consulente commerciale. Gli altri due arrestati sono del Nord.
Si tratta di una inchiesta che riguarda i reati di corruzione, dichiarazione fraudolenta, autoriciclaggio, emissione di fatture per operazioni inesistenti. A vario titolo, dovranno risponderne anche Arcieri e Fermo. I due potentini, su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari di Brescia, si trovano in regime di arresti domiciliari.
Per gli inquirenti, era stato messo in piedi un giro di affari da almeno 90 milioni di euro di evasione fiscale. Almeno una trentina le aziende interessate nelle province di Brescia, Bergamo, Cremona, a Milano, Bologna, Novara e Modena. La Guardia di Finanza ha fatto accertamenti e indagini per due anni, partendo da un controllo fiscale nei confronti di una ditta del Bresciano.
Gli altri due arrestati sono l’imprenditore Luigi Bentivoglio e Antonino Sortini, entrambi del Nord, quest’ultimo definito dagli inquirenti quale prestanome.
In particolare, nei confronti di Arcieri, la Procura contesta anche l’aver pilotato un processo tributario. Durante le indagini a carico degli indagati, la Finanza ha ritrovato circa 800mila euro nascosti in un tagliaerba e in un muletto in un’azienda del Nord.