Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, dopo un ulteriore vertice con il Comitato Tecnico Scientifico e con il commissario straordinario Francesco Figliuolo cambia la rotta rispetto a quanto annunciato dal ministro Roberto Speranza, garantendo una intensificazione dei tamponi nelle scuole “al fine di potenziare il tracciamento del Covid”.
Nello specifico la didattica a distanza scatterà con un solo positivo in classe per i bambini fino a sei anni, con due positivi per gli alunni da 6 a 12 anni e dai 12 in poi si andrà in Dad se i casi positivi sono almeno tre. Per gli studenti che possono vaccinarsi le regole restano invece quelle attuali.
La giravolta del Governo è in risposta ad una circolare firmata dal Direttore generale della prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza, che prevedeva infatti che “qualora le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente, il dirigente scolastico, venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola, è autorizzato, in via eccezionale e urgente, a disporre la didattica a distanza per l’intero gruppo”.
Draghi invece annuncia che “solo chi va in isolamento farà didattica a distanza, la classe continuerà in presenza”.
Questo il contenuto di una nota esplicativa di chiarimento a firma del Ministero della Salute e del Ministero dell’Istruzione che supera la circolare emanata ieri.