“L’ennesima morte sul lavoro in provincia di Salerno, questa volta a Bellizzi dove un operaio che stava controllando una canna fumaria è morto sul colpo, conferma l’impossibilità degli organi di controllo a bloccare questo fenomeno. Il Prefetto Francesco Russo continua a fare tavole rotonde sul tema, ma cosa è cambiato? Nulla. Dall’inizio di questo 2021 le ‘morti bianche’ ormai non si contano più. Sta diventando una mattanza“.
Così Gigi Vicinanza, componente della segreteria nazionale della Cisal Metalmeccanici, commenta l’ennesima morte sul lavoro nel Salernitano dove un 57enne di Montecorvino Rovella è morto sul colpo durante l’ispezione di una canna fumaria di una stufa a pellet in un appartamento di Via Olmo.
“Dove sono i controlli assicurati dalla Prefettura? Non ci sono – conclude – Il problema è sempre lo stesso: non c’è il personale per farlo, per coprire una provincia così vasta come quella salernitana. Non si può continuare a morire di lavoro in provincia di Salerno. Ma questo alle Istituzioni forse non interessa”.
Cgil, Cisl e Uil di Salerno commentano a caldo l’accaduto, manifestando incredulità e rabbia per il dolore dell’ennesima tragedia sul lavoro. “Soltanto sabato si è manifestato a Roma per denunciare la strage silenziosa di vite spezzate sul lavoro – affermano Arturo Sessa, Gerardo Ceres e Gerardo Pirone – . Sono nove in provincia di Salerno le morti dall’inizio dell’anno. Una catena che non si riesce a spezzare. Non solo parole di circostanza ma è il momento di lanciare una campagna di mobilitazione per allertare tutte le forze a disposizione: Asl, Ispettorato del lavoro, Inail, Inps, rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza… solo in questo modo si può voltare pagina ed interrompere una tragedia inaccettabile“.
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