Il Comando Legione Carabinieri “Basilicata”, nell’ambito di una più articolata manovra disposta dal Comandante Interregionale Carabinieri “Ogaden”, attraverso i Reparti dipendenti, dal mese di maggio sta svolgendo un’intensa attività di controllo e verifica volta a garantire l’osservanza delle disposizioni che regolamentano la legittima attribuzione del Reddito di Cittadinanza, al fine di verificare che i beneficiari della misura economica ne abbiano effettivamente titolo e non abbiano fatto ricorso a dichiarazioni mendaci o reticenti in sede di richiesta o successivamente.
Il Reddito di Cittadinanza è stato approvato come misura di inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro, di contrasto alla povertà, con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale. Il sussidio viene riconosciuto ai nuclei familiari in possesso, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione (18 mesi prorogabili di ulteriori 18), di svariati requisiti, tra cui quelli patrimoniali. In tale contesto, attraverso una serie di verifiche incrociate condotte da tutti i Comandi dell’Arma dislocati in Basilicata che hanno interessato 6.107 nuclei familiari per un totale di 11.851 persone, sono state accertate 399 distinte violazioni alla normativa commesse da altrettante persone, di cui 388 (217 uomini e 171 donne) sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza hanno proceduto alle verifiche di 179 nuclei familiari, per un totale di 6.165 soggetti, accertando 208 violazioni alla normativa di settore per un’indebita percezione di 1.326.438 euro. All’esito dei controlli sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria 197 persone (94 italiani e 103 stranieri).
I Carabinieri del Comando Provinciale di Matera hanno proceduto alle verifiche di 928 nuclei familiari, per un totale di 5.686 soggetti, accertando 191 violazioni alla normativa di settore per un’indebita percezione di 1.020.235 euro. Denunciate 191 persone (83 italiani e 108 stranieri).
Nel complesso la somma indebitamente percepita dai non aventi diritto ammonta a 2.346.673 euro. Varia è la casistica delle infrazioni e violazioni riscontrate.
Numerosi sono stati i casi in cui è sono state prodotte dichiarazioni mendaci circa i patrimoni mobiliari ed immobiliari posseduti ed in particolare sono emerse molteplici omissioni nelle comunicazioni obbligatorie di acquisto di automobili di cilindrata superiore a 1.600 cavalli o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cavalli, immatricolati per la prima volta nei due anni precedenti. Non sono mancati casi in cui i beneficiari sono stati sorpresi a esercitare stabilmente attività lavorative “in nero”, omettendo ogni comunicazione al riguardo al fine di non interrompere l’erogazione del beneficio non più spettante. Anche la residenza in Italia da più di 10 anni, in numerosi casi, è stata falsamente attestata da cittadini extracomunitari che in alcune circostanze hanno anche prodotto false dichiarazioni circa la presenza in Italia di familiari di fatto residenti stabilmente all’estero per far aumentare l’entità dell’emolumento.
Oggetto di controllo è stato anche il rispetto degli obblighi di comunicazione della sottoposizione a misure cautelari personali, che interrompe il diritto alla percezione del reddito, accertando anche in questo caso numerose violazioni. E’ stata informata al riguardo anche la Direzione Provinciale dell’INPS competente per i conseguenti provvedimenti di competenza.