“Accogliamo con soddisfazione e fiducia la notizia sul parere favorevole espresso, ad unanimità, dalla seconda Commissione del Consiglio regionale di Basilicata riguardo alla proposta di legge ‘Disposizioni in materia sanitaria’ che prevede, tra l’altro, l’istituzione della figura dell’infermiere di famiglia e di comunità”.
Così la presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Potenza, Serafina Robertucci ha commentato la proposta di legge che dovrebbe essere approvata nel corso della prossima riunione del Consiglio regionale della Basilicata.
“La proposta di legge, – ha spiegato Robertucci – rappresenta un primo importante passo per la valorizzazione del ruolo dell’infermiere. Da tempo, anche in Basilicata, si riflette sull’opportunità di garantire una rete capillare di assistenza sanitaria per raggiungere anche quei territori lontani dai centri in cui è possibile rivolgersi a strutture ospedaliere o ambulatoriali. La proposta, su cui la seconda Commissione ha espresso parere favorevole, indica una strada percorribile per assicurare, soprattutto ai più fragili, un supporto concreto verso un percorso di cura appropriato”.
“La norma – continua la presidente dell’OPI – che dovrà essere approvata definitivamente dal Consiglio regionale, infatti, assegna un ruolo attivo alla nostra categoria a cui verrebbe riconosciuto un nuovo protagonismo nella gestione dei servizi. All’infermiere di famiglia e di comunità sarebbe infatti riconosciuto, nella prospettiva di un’assistenza finalizzata in particolare alla presa in carico dei pazienti che hanno più bisogno, il giusto protagonismo nelle organizzazioni sanitarie territoriali, nella pianificazione e offerta di prestazioni adeguate a tutela della salute dei cittadini”.
La proposta di legge illustrata in Commissione dalla consigliera Gerardina Sileo rappresenta per l’Ordine di Potenza un nuovo punto di partenza per una riorganizzazione della sanità in Basilicata dove la razionalizzazione del sistema sanitario ha la necessità di coniugarsi alle esigenze del territorio e delle comunità che devono e dovranno affrontare le criticità dovute all’invecchiamento della popolazione, alle malattie croniche in aumento e ai rischi del contagio da Covid-19.
“Auspichiamo – conclude Robertucci – che il nuovo percorso tracciato con la proposta di legge possa dare una migliore assistenza ai cittadini e nuovo slancio alla nostra professione. Gli infermieri di famiglia e di comunità e gli ambulatori, che secondo la proposta di legge saranno condotti dagli infermieri, offrirebbero non solo migliori cure ma anche l’occasione per creare nuovi posti di lavoro e una diffusione capillare sul territorio della figura professionale che, per sua natura, ha le competenze e le abilità per realizzare in qualità e sicurezza il percorso assistenziale”.