Dopo la protesta per l’introduzione del Green Pass, sono scesi nuovamente in piazza a Potenza gli aderenti al comitato spontaneo “No Green Pass” nell’iniziativa “Trieste chiama, Potenza risponde”.
Diverse decine di persone, dalla mattinata alla serata di ieri, hanno fatto un sit-in nel capoluogo lucano, in Piazza Mario Pagano, dopo un tam tam sui social. Una protesta pacifica e composta, con diversi striscioni esposti per sottolineare tutta la contrarietà all’introduzione, ormai dal 15 ottobre, del Green Pass.
“Siamo scesi in piazza – ha detto una promotrice, Maria Grazia Marino – perché riteniamo che il Green Pass sia uno strumento nato per agevolare lo spostamento tra le nazioni. Invece oggi è usato come strumento di discriminazione nei confronti di chi ha deciso legittimamente di non vaccinarsi. Non è uno strumento sanitario ma politico, attraverso il quale il Governo concede i diritti ai cittadini ma sotto condizione di acquiescenza a tutto ciò che viene imposto dall’alto. La nostra Costituzione deve garantire i diritti, non ce li deve concedere nessuno. Per poter esercitare il proprio diritto non bisogna essere costretti ad accettare ciò che un Governo impone”.
I manifestanti hanno denunciato la violazione dei diritti costituzionali di tutti i cittadini italiani, a loro dire “costretti ad esibire la certificazione verde in ogni esplicazione della vita quotidiana”.
Espressa anche solidarietà ai manifestanti di Trieste e al Coordinamento 15 ottobre che chiede al Governo l’abolizione del Green Pass. Durante il sit-in a Potenza diversi cartelloni e striscioni del tipo “La libertà non si chiede, la libertà si esercita“, “Nati liberi“, e diversi stampati riportanti alcuni articoli della Costituzione Italiana.
“Vogliamo invitare – ha invece dichiarato un’altra promotrice, Antonella Masi – tutte le persone libere che intendono mantenere saldi i principi costituzionali a partecipare alle iniziative che proponiamo, ad esporsi pubblicamente e a rivendicare i loro diritti”.