Analisi diagnostiche e di laboratorio a pagamento presso i centri privati in Campania.
Con oltre due mesi di anticipo rispetto alla fine dell’anno e nonostante gli altri stop imposti nel corso del 2021, le analisi diagnostiche da effettuare presso i centri privati in Campania sono a totale carico del contribuente.
“Avevamo ottenuto che la Regione Campania riconfigurasse i tetti di spesa per rimediare all’ennesimo blocco dell’assistenza. E, a seguito dell’approvazione della mia proposta, erano stati resi disponibili per la Campania circa 80 milioni di euro da impiegare sia nelle strutture pubbliche che in quelle private. Eppure, dopo soli due mesi, siamo di nuovo al punto di partenza – afferma la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e capogruppo regionale M5S Valeria Ciarambino che sulla questione ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale – il budget integrativo per i centri convenzionati è di nuovo prossimo ad esaurirsi e i cittadini resteranno privi di assistenza fino alla fine dell’anno”.
“A ciò si aggiunga una situazione altrettanto grave che riguarda l’ambito riabilitativo con l’interruzione delle cure per disabili gravi in età evolutiva, bimbi neurolesi o autistici, per i quali i risultati delle cure effettuate nei centri convenzionati rischiano di essere vanificati dall’improvvisa interruzione di terapie, che necessitano assolutamente di continuità – aggiunge – E ancora una volta ci chiediamo come sia possibile che un centro che prende in cura un bimbo disabile, magari dopo anni di attesa, esaurisca il tetto di spesa che era stato autorizzato e contabilizzato per l’intero percorso di terapia. Eppure la Regione anziché potenziare l’offerta tra pubblico e privato si appresta oggi ad aumentare il costo unitario delle tariffe erogando cospicui fondi ai monopolisti della riabilitazione in Campania. Denaro di cui purtroppo gioveranno né i pazienti né i dipendenti, ma unicamente gli imprenditori privati. Noi chiediamo, invece, che le risorse siano investite nel potenziamento dell’offerta pubblica, così che alcuni settori, a partire dalla riabilitazione, non siano più esclusivo appannaggio del privato”.