“In queste ultime ore apprendo la notizia della pubblicazione in Gazzetta del Decreto di ripartizione dei fondi PNRR alle Amministrazioni che identifica in Agenas il tramite del Ministero della Salute per l’attuazione di interventi per il rilancio della sanità territoriale per un valore di 7 miliardi di euro. La recente condanna a due anni di reclusione (pena sospesa) del presidente Agenas, Coscioni, per violenza privata tentata e continuata, aggravata dall’abuso di potere, nei confronti dei manager della sanità campana, richiederebbe per ragioni di opportunità politica le sue immediate dimissioni”.
Così il deputato del Movimento 5 Stelle, Nicola Provenza. Coscioni è stato coinvolto in un’indagine della Procura di Napoli sulle pressioni esercitate nei confronti di tre manager della Sanità per indurli a dimettersi
“I contorni di questa vicenda gettano ombre pesantissime sulla gestione che farà Agenas dei 7 miliardi e si pongono in antitesi rispetto alle sacrosante ragioni che impongono che ai più alti vertici delle amministrazioni dello Stato e delle Regioni vi siano persone in grado di garantire la massima onorabilità, trasparenza e tutela dell’immagine dell’amministrazione – afferma – La natura dei reati contestati a Coscioni stride fortemente con il fatto che il Presidente dell’Agenas possa mantenere tale ruolo, al di là di quelli che continua, a quanto sembra, a ricoprire contemporaneamente e cioè consulente del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per i temi sanitari, componente presso la Conferenza delle Regioni della cabina di regia per ‘Adozione dei criteri relativi alle attività di monitoraggio del rischio sanitario’, direttore della Struttura Complessa di Cardiochirurgia dell’A.U.O. San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, componente della task force regionale per la realizzazione di misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid, componente del CDA della fondazione Ebris. Appare pertanto necessaria la sostituzione di Enrico Coscioni con una figura di alto profilo etico e professionale”.
“I tempi cadenzati e stretti del PNRR non concedono spazio ad attese o titubanze. La sua rimozione è inoltre opportuna poiché la sua perdurante presenza inquinerebbe in modo irreparabile l’immagine del Governo e dell’Agenzia prima ancora che parta la sfida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – afferma Provenza – Per tali motivi ho sollecitato con una interpellanza il ministro della Salute per comprendere quali iniziative intenda assumere a salvaguardia dell’immagine del Ministero della Salute e degli organismi di cui lo stesso si serve per porre in essere le politiche sanitarie del nostro Paese”.
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