Il senatore del Movimento 5 Stelle Francesco Castiello invia un’interrogazione a risposta scritta al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile in cui chiede al Ministro se è a conoscenza del grave pericolo che, per la sicurezza del traffico e per la pubblica incolumità, può derivare dal possibile cedimento strutturale del ponte sul fiume Alento.
Vuole inoltre sapere “quali interventi immediati ritiene che si rendano necessari per la sua messa in sicurezza, nonché quali iniziative intenda assumere per l’avvio del procedimento di trasferimento della strada provinciale costiera Agropoli – Marina di Camerota, che versa in pessime condizioni, dalla Provincia di Salerno all’ANAS, non essendo la prima in grado di adempiere gli oneri manutentivi, ordinari e straordinari”.
Come spiegato nell’interrogazione, il ponte sul fiume Alento, che è attraversato da un considerevole flusso turistico che si snoda tra il territorio di Casalvelino Marina e quello di Ascea Marina, presenta visibili crepe che lasciano prevedere il suo temibile cedimento strutturale, questa eventualità rende necessario ed impellente un adeguato intervento di risanamento diretto a scongiurare un possibile crollo, anche per l’imponente numero degli autoveicoli che, transitando sul ponte, ne sottopongono la struttura a intense e sistematiche sollecitazioni.
“Già nella primavera scorsa il ponte aveva manifestato criticità strutturali – continua – Ora queste si sono aggravate destando viva apprensione circa la pericolosità della percorrenza di questa assai trafficata arteria stradale. La crisi strutturale del ponte sul fiume Alento non costituisce un episodio isolato, ma rappresenta una delle tante manifestazioni della complessiva, assai elevata situazione di criticità in cui versa la strada provinciale costiera che da Agropoli raggiunge Palinuro e Marina di Camerota, che la Provincia di Salerno ha dimostrato di non essere capace di manutenere, né per quanto riguarda gli interventi ordinari né, soprattutto, per quanto riguarda gli interventi straordinari. Di qui la necessità di soluzioni alternative, trattandosi di una importante arteria che ospita il flusso turistico verso la costiera cilentana, in costante aumento negli ultimi anni, con gli intuibili riflessi sul piano dell’attività alberghiera e della ristorazione, nonché sul piano occupazionale”.