Un’importante operazione a tutela degli animali d’affezione è stata effettuata lo scorso 17 luglio dal Nucleo Provinciale Guardie ENPA di Salerno insieme al personale dell’ASL di Salerno-Dipartimento di Prevenzione -Unita Operativa Veterinaria – Distretto di Eboli, all’Arma dei Carabinieri e al Nucleo Guardie Zoofile Accademia Kronos di Salerno.
L’operazione ha interessato il territorio dell’Alto ebolitano e ha consentito di accertare che un imprenditore agricolo titolare di un’azienda di circa 6 ettari da tempo deteneva in condizioni etologicamente incompatibili alla loro natura circa 25 cani di varie razze ed età. Solo grazie alle accurate indagini svolte dal personale dell’ENPA si è riusciti ad individuare l’azienda e porre in essere un controllo congiunto che ha consentito di accertare come il titolare, per motivi incomprensibili, detenesse i cani in condizioni a dir poco pietose.
All’atto del controllo i militari ed il personale intervenuto hanno trovato cani denutriti, scheletrici e malati che vagavano all’interno dell’azienda ma, proprio la successiva attività ispettiva, ha permesso di trovare numerosi cani rinchiusi in gabbie minuscole normalmente utilizzate per l’allevamento dei conigli ed altri in gabbie nascoste in un capannone, immersi da tempo nei loro escrementi e al buio.
Grazie alla preziosa disponibilità dell’ASL i cani sono stati accalappiati, microchippati e poi sono state avviate immediatamente le profilassi necessarie per curare le malattie riscontrate. Tuttavia, proprio per l’accurata attività ispettiva dell’intera superficie aziendale, i militari e gli operatori intervenuti sul posto hanno documentato fotograficamente la presenza di centinaia di ossa di animali riconducibili a specie ovi-caprine, bufaline ma anche di cani e proprio a pochi passi da un deposito in un’area altamente degradata gli agenti hanno scoperto una carcassa di un cucciolo quasi completamente bruciata tra i rifiuti che il titolare dell’azienda smaltiva sui suoli. Una scena raccapricciante che tuttavia evidenzia ulteriormente il degrado e le condizioni terribili di detenzione degli animali in quello che appariva un vero e proprio lager.
Al termine delle operazioni, gli animali sono stati spostati in attesa di ulteriori disposizioni dell’Autorità Giudiziaria. Inoltre avendo riscontrato su gran parte della superficie aziendale l’ingente presenza di diverse categorie di rifiuti speciali non pericolosi (inerti di origine edilizia, rifiuti ferrosi, plastici, ossa animali, carcasse di auto, oltre 200 pneumatici usati di varie dimensioni, macchinari agricoli dismessi), i militari dell’Arma hanno proceduto al sequestro giudiziario dell’intera superficie aziendale, per poi denunciare l’imprenditore per i reati di maltrattamento animale ed illecita gestione e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi.