In questi giorni, sui social, circolano video di una nota influencer con milioni di follower sui numeretti che si trovano scritti sulle confezioni delle creme solari. Diceva che quanto più è alto il numero, meno volte si deve applicare la protezione. Non è proprio così. Purtroppo queste persone hanno tanto seguito e in alcuni casi parlano di prodotti solo per parlare, senza averne le competenze, creando danni a ragazzine/i che si affidano a quello che dicono.
Quei famosi numeri rappresentano l’SPF (Sun Protection Factor), il grado di protezione di un filtro solare contro i raggi UV. Viene individuato tramite dei test fisici e biologici effettuati sia in vitro che su volontari. La protezione va applicata perché il sole emette una grande quantità di radiazioni: quelle visibili, gli infrarossi (che fanno sentire il calore), e gli ultravioletti (UVA, UVB, UVC).
Gli UVC sono totalmente assorbiti nell’atmosfera e non raggiungono la superficie terrestre, mentre gli UVA e UVB penetrano nella pelle. Gli UVA oltrepassano il derma (lo strato al di sotto dell’epidermide) mentre gli UVB non oltrepassano l’epidermide. Gli UVA sono quelli che causano l’invecchiamento cutaneo mentre gli UVB stimolano la produzione di melanina con l’abbronzatura ma anche delle scottature e degli eritemi. Dato che le radiazioni sono responsabili dei danni alla nostra pelle è indispensabile applicare una protezione.
L’SPF si riferisce alla protezione dei raggi UVB. Tutti i solari hanno i filtri anche per i raggi UVA, ma si usano altri parametri, e sulla confezione troveremo la scritta UVA cerchiata. Quanto più è alto il numero di SPF maggiore è la protezione. Bisogna essere consapevoli che avere una protezione solare elevata non consente di esporsi al sole in maniera incontrollata. Secondo la Commissione europea un SPF 15 scherma il 93% dei raggi UVB, SPF 30 scherma il 97% dei raggi UVB, e un SPF 50 scherma il 98% dei raggi UVB. Questo dimostra che la capacità di protezione non aumenta all’aumentare delle applicazioni, anche se si applica più volte la percentuale rimane sempre la stessa.
La scelta del SPF va fatta in base al nostro fototipo, anche se le linee guida consigliano di applicare almeno una protezione 30. Spesso sento di persone che si scottano anche con la protezione 50, questo capita per vari motivi. Non sempre si applica la crema in modo corretto e questo porta ad una diminuzione dell’efficacia del SPF. Molto spesso non si applica la giusta quantità, solo per il viso bisognerebbe applicare due dita di crema, in pratica 2 mg per centimetro quadrato (circa 4 grammi per il viso e 30 grammi per il corpo). La protezione andrebbe applicata ogni 2 ore, a prescindere dal valore di SPF (la nota influencer diceva il contrario!).
Bisogna rispettare il PAO (period after opening), se la crema è dell’anno precedente ed è stata usata purtroppo non va più bene, con il tempo e con i raggi del sole che colpiscono il contenitore in spiaggia, perde l’SPF. Per un’esposizione sicura bisogna rispettare delle regole: non stare al sole dalle 12 alle 16, applicare una giusta quantità di crema ogni 2 ore e usare la protezione anche quando si è all’ombra. È importante idratare la pelle, non dimenticarsi di bere e dopo l’esposizione applicare il dopo sole o una qualsiasi crema idratante.