La Procura di Verbania ha affidato all’ingegnere Michele Vitiello, ingegnere informatico forense e perito per 36 Procure d’Italia, originario di Casalbuono, con uno studio a Brescia, l’analisi di 23 supporti informatici sequestrati dal sostituto procuratore titolare dell’inchiesta sulla strage del Mottarone.
Il 23 maggio scorso è precipitata la funivia che collega Stresa con il Mottarone: qui, si ricorderà, hanno perso la vita 14 persone, tra cui un bimbo di due anni. A sopravvivere, invece, il piccolo Eitan, 6 anni.
L’ingegnere Vitiello è chiamato a effettuare, con la forma dell’accertamento irripetibile, la copia forense dei supporti informatici sequestrati in particolare ai tre indagati, Luigi Nerini, Enrico Perocchio e Gabriele Tadini. Il loro contenuto potrebbe chiarire le loro posizioni e, eventualmente, quella di altre persone. Un’attività sofisticata per non modificare i dati originali.
“Qualora ci fossero dati cancellati – ha spiegato Viiello al TG1 –c’è un’elevata probabilità che vengano estrapolati”.
I pm si aspettano quindi nuovi elementi per accertare le eventuali responsabilità dei tre indagati. L’ingegnere avrà 90 giorni di tempo per consegnare la sua relazione, ma alcune risultanze potrebbero arrivare anche in tempi più brevi. Il tecnico avrà il compito di eseguire la copia forense dei dati di 3 telefonini in uso agli indagati, un telefonino di una donna vicina all’imprenditore Luigi Nerini, 2 cellulari probabilmente aziendali trovati nei locali della stazione di Stresa, una decina di computer e hard disk esterni, alcune chiavette USB e alcune memorie. Per ora dall’elenco resta fuori la “scatola nera” su cui pende un possibile incidente probatorio.
Un importante lavoro, quindi, attende il perito valdianese che da oggi ha potuto iniziare a lavorare sull’estrazione delle copie forensi.
“Ci sono 14 vittime e questo dal nostro punto di vista ci rende maggiormente attenti”, ha aggiunto Vitiello su Rai 1.