Sono state tre le comunicazioni orali accettate e presentate da ricercatrici dell’Istituto reumatologico lucano (IReL) in occasione del 12° Congresso mondiale di Autoimmunità, tenutosi in modalità virtuale dal 28 maggio al 1° giugno, a seguito di un rinvio annuale dovuto alla pandemia.
Il congresso riunisce, ogni due anni, ricercatori e medici del settore di Autoimmunità e rappresenta l’occasione più importante per condividere le ultime novità scientifiche nell’ambito delle malattie autoimmuni. Le ricercatrici dell’Istituto reumatologico lucano hanno preso parte all’evento scientifico di spessore mondiale a testimonianza della vocazione per la ricerca che da anni caratterizza l’IReL/Unità Operativa Complessa di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliera “San Carlo” di Potenza diretta dalla dottoressa Angela Padula.
La dottoressa Teresa Carbone ha tenuto due comunicazioni orali, la prima nella quale ha presentato i dati di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica internazionale “Autoimmunity” (Assessing vitamin D levels in an anti-DFS70 positive population: New insights emerging) incentrato sull’analisi dei livelli sierici di vitamina D in una popolazione di pazienti caratterizzati dalla positività di un autoanticorpo di recente scoperta e di incerto significato clinico chiamato anti-dense fine speckled (DFS70) e confrontati con controlli sani, pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico e pazienti con malattie autoimmuni sistemiche positive al DFS70 e ad autoanticorpi concomitanti. Lo studio, realizzato in collaborazione con il dottor Vito Pafundi, responsabile del laboratorio di Immunopatologia del “San Carlo” e con il gruppo di studio di Autoimmunologia italiano (GDS-AI) del quale la dottoressa è membro dal 2018, ha evidenziato livelli più alti di vitamina D nei soggetti anti-DFS70 positivi rispetto ai gruppi di controllo compatibili con l’ipotesi del ruolo protettivo di questo autoanticorpo.
Nella seconda comunicazione orale, la dottoressa Carbone ha presentato i dati di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Journal of Rheumatology (Understanding the biological significance of anti-DFS70 antibodies: impact of TNF blockers on their occurrence in inflammatory arthritis) che ha investigato gli effetti di terapie con farmaci biologici anti-TNF-alpha, ampiamente utilizzati nella pratica clinica, sull’induzione di autoanticorpi anti-DFS70 in pazienti con malattie reumatologiche infiammatorie quali l’artrite reumatoide e le spondiloartriti.
La dottoressa Maria Carmela Padula ha presentato un lavoro sulla genotipizzazione del recettore della vitamina D (VDR) dal titolo “Genotyping of Vitamin D Receptor polymorphisms in a cohort of anti-DFS70 autoantibodies positive subjects”. Lo studio, svolto in collaborazione con l’Università degli Studi della Basilicata (laboratorio di Biotecnologie Genetiche, responsabile prof. Giuseppe Martelli), ha indagato alcuni polimorfismi del VDR in un gruppo di soggetti anti-DFS70-positivi confrontati con controlli sani e ha altresì portato all’identificazione di un polimorfismo non precedentemente descritto in letteratura. Alla luce dell’originalità dei dati, a seguito di uno step di validazione, i risultati dello studio saranno oggetto di submission su rivista peer-reviewed di settore.