“Quello di quest’anno non sarà un primo maggio da festeggiare per molteplici ragioni in provincia di Salerno. Tra questi spicca sicuramente il momento legato all’emergenza Covid-19, che ha messo in ginocchio la nostra economia. Poi, non vanno dimenticati i cinque morti sul lavoro registrati dall’inizio dell’anno. Nonostante le tavole rotonde organizzate da Prefetto e sindacati confederali, infatti, si continua a morire nell’indifferenza generale“.
Così Gigi Vicinanza, componente nazionale della Cisal Metalmeccanici, commenta l’attuale momento occupazionale in provincia a poche ore dalla celebrazione della Festa dei lavoratori.
“Non c’è nulla da festeggiare – denuncia Vicinanza -. Chi ha conservato il lavoro viene costretto a turni massacranti, anche in smart working, e chi l’ha perso non riesce più reinserirsi nel ciclo produttivo. Ecco, perché a mio avviso non c’è da far festa. Anzi, bisogna capire, al netto della pandemia, cosa possiamo fare come organizzazioni dei lavoratori per evitare questo scenario apocalittico. Il dato attuale è uno solo: in provincia di Salerno si muore di lavoro“.
“Cinque episodi dall’inizio del 2021. Non credo si debba andare orgogliosi – sottolinea Gigi Vicinanza -. Chiedo al Prefetto di Salerno di andare alla radice del problema, oltre i protocolli e le riunioni che lasciano il tempo che trovano e sanno di vecchi film. In strada c’è disperazione. E non si potrà festeggiare il primo maggio fino a quando le condizioni attuali della nostra provincia saranno queste“.
– Paola Federico –