La Campania passa in Zona Arancione e dunque domani, lunedì 19 aprile, le Scuole Medie torneranno in classe, insieme alle Scuole Superiori che fino al 26 aprile resteranno in presenza al 50% e poi, come annunciato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, torneranno al 100%.
L’associazione Scuole Aperte Campania esprime viva soddisfazione: “Finalmente è chiaro che non ci sono ragioni per continuare a tenere i nostri ragazzi segregati e i danni della Didattica a Distanza sono stati riconosciuti a diversi livelli. La DAD non è scuola. I nostri bambini e ragazzi hanno pagato già troppo: ci ritroviamo giovani disorientati, rassegnati, confusi. Per questa ragione, la nostra associazione si occuperà in futuro di promuovere progetti di recupero della socialità e a favore della diminuzione della gravissima dispersione scolastica che la Campania ha registrato“.
“È doveroso evidenziare che, nonostante ufficialmente la Campania sia ora, finalmente, allineata al resto del Paese – sottolineano i membri dell’associazione in una nota – per quanto concerne la scuola in presenza, nel corso dei dieci giorni trascorsi dalla riapertura delle primarie e della prima media, si sono già verificati diversi episodi anomali di messa in quarantena di classi e insegnanti o di chiusura di interi plessi scolastici. I Dipartimenti di Prevenzione molto spesso applicano i protocolli in maniera errata. In alcuni casi gli istituti restano aperti ma intere classi e decine di insegnanti vengono posti in quarantena perché ritenuti tutti, indistintamente, contatti stretti dei positivi, non considerando l’uso di mascherine e il fatto che si siano rispettate le misure di prevenzione“.
In questo quadro, secondo Scuole Aperte Campania, le famiglie e i Dirigenti Scolastici sono spiazzati e spesso ignorano cosa stabiliscono esattamente i protocolli nazionali. Per questa ragione l’Associazione ha prodotto un documento di sintesi.
“È innanzitutto fondamentale tenere presente che la definizione di contatto stretto non è cambiata in seguito alla diffusione delle varianti, ma è rimasta immutata da maggio dello scorso anno – si legge nel documento -. Le sole novità introdotte dai protocolli di gestione delle varianti sono: tracciamento dei contatti a basso e alto rischio fino a 14 giorni (anziché 48 ore) prima dell’insorgenza dei sintomi o della riscontrata positività del caso indice; tampone a tutti i contatti, non appena identificati; quarantena di 14 giorni (non più 10 + tampone negativo) con obbligo di tampone molecolare alla fine. Chi si trova nella stessa aula di un positivo indossando una mascherina e rispettando le altre misure di prevenzione non è da considerare automaticamente un contatto stretto; la stessa circolare, inoltre, non sembra prescrivere sempre e comunque l’obbligo di quarantena per i contatti a basso rischio“.
Scuole Aperte Campania auspica pertanto che il MIUR e il Governo intervengano al più presto “per richiamare la Regione Campania e le Asl al rispetto delle normative nazionali, in attesa di arrivare alla definizione di un protocollo scolastico unico, da applicare in tutto il Paese, al fine di gestire in maniera uniforme i contagi scolastici in tutte le regioni italiane“.
– Paola Federico –