Dopo la mancanza di risposte da parte del Presidente della Campania Vincenzo De Luca alle richieste avanzate dalle partita iva durante la manifestazione di venerdì scorso, questa mattina gli appartenenti alla categoria si sono nuovamente ritrovati a Salerno.
Le categorie che in questi mesi hanno subito gravi perdite economiche a causa della pandemia chiedono di essere ascoltate e soprattutto di poter lavorare. Si tratta di professionisti con partita iva come ristoratori, commercianti, parrucchieri ed estetiste, gestori di palestre e ludoteche, venditori ambulanti ma anche mamme e cittadini sensibili a questa situazione che ha messo in ginocchio l’economia nazionale, provenienti da Napoli e Salerno.
I manifestanti in corteo sono partiti dalla sede del Comune in via Roma e hanno raggiunto Corso Vittorio Emanuele, chiedendo libertà di lavorare, di vivere e di proseguire la propria vita con dignità.
“Siamo chiusi da 5 mesi, abbiamo fitti da pagare e scadenze imminenti, inoltre dobbiamo vivere. Vogliamo lavorare. Consentite ai nostri figli di frequentare la scuola. Ci state togliendo tutto ma non possiamo perdere anche la dignità – commentano i manifestanti -. Non è cambiato nulla in questi mesi, abbiamo ascoltato le vostre promesse ma i vostri decreti sono insufficienti perché siamo sempre noi a pagarne le conseguenze. Siamo stanchi, lo Stato non ci tutela e abbiamo diritto anche noi al lavoro. Da una prima emergenza ne è scaturita una seconda che coinvolge tutte le nostre categorie. Adesso basta! Siamo in contatto con i rappresentanti locali e nazionali del settore ristorazione e con avvocati penalisti per riaprire nei prossimi giorni le nostre attività senza il consenso delle istituzioni“.
Diverse le categorie di settore che sono scese in corteo per manifestare a supporto delle partite iva. Presenti anche il Coordinatore Regionale e quello Provinciale del Partito Italexit Armando Romano e Cesare Guarini. Il corteo è terminato davanti al Comune in Via Roma con l’aspettativa da parte dei manifestanti di essere ascoltati dalle istituzioni locali e nazionali.
– Rosanna Raimondo –