È stata piantata questa mattina davanti all’ingresso principale dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla una mimosa in occasione della Giornata Internazionale della Donna. L’evento, svoltosi nel pieno rispetto delle norme anti contagio, è stato fortemente voluto dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Loviso e dall’assessore con delega alle Pari Opportunità Federica Mignoli che ha sottolineato come con questo gesto simbolico si è voluta celebrare l’importanza di questa ricorrenza per le conquiste sociali, economiche e politiche delle donne. Ha ringraziato anche le donne in corsia che ogni giorno combattono contro il virus.
“Si deve riflettere non solo oggi ma tutti i giorni relativamente a ciò che accade anche nelle nostre piccole realtà – commenta il sindaco – Ci sono stati e ci sono momenti in cui c’è tensione e preoccupazione. Purtroppo le donne sono vittime di queste cose”.
Presenti le rappresentanti della Consulta delle Amministratrici, l’associazione Diana rappresentata da Lucia Lupo e i Carabinieri della locale Stazione. Durante lo scoprimento è stata letta una nota del consigliere provinciale Anna Petrone.
“Le donne non vanno lasciate sole perché non solo sono parte integrante della nostra comunità e delle nostre famiglie ma anche quella più importante della nostra vita – dichiara il Direttore sanitario Luigi Mandia – L’ospedale vuole essere luogo di vita. Vita che nasce e va avanti grazie alle donne alle quali va riconosciuto rispetto. Ci si deve riconoscere in questo albero per dire basta alla sofferenza, all’ingiustizia e alla violenza alla quale ci si deve contrapporre. Possa questa giornata essere l’inizio di un percorso nuovo”.
Angela Freda della Consulta delle Amministratrici ha sottolineato come questo gesto ha il duplice significato di dire “grazie a tutti coloro che in questo ospedale lavorano per accudire la sofferenza ma anche a tutti coloro che soffrono. È anche un monito per riflettere ed agire per migliorare la società“.
“Le violenze sono tante e le donne vittime di violenza aumentano sempre di più – dichiara l’avvocato Elisabetta Giordano in rappresentanza del Centro Antiviolenza Aretusa – La carenza maggiore è la risposta della giustizia che non è veloce. Dobbiamo ricordare non solo le vittime di violenza ma anche le basi della storia che ci hanno portato a celebrare la festa della donna. Davanti a questo ospedale mi piacerebbe ricordare Florence Nightingale, la madre delle infermiere. Un omaggio anche alle nostre infermiere e un augurio a tutto l’ospedale”.
– Annamaria Lotierzo –