L’accusa è di violenza privata per aver inibito, nel giorno del matrimonio, il passaggio della sposa per raggiungere la Chiesa, dopo aver parcheggiato l’auto davanti alla sua abitazione. Di questo reato dovrà rispondere un uomo di Vietri di Potenza.
I fatti si riferiscono al matrimonio del sindaco di Vietri di Potenza, Christian Giordano, del 24 agosto 2019. La persona offesa è la moglie del primo cittadino vietrese, Isabella Tortoriello, che quel giorno ha avuto non poche difficoltà per risolvere la problematica e raggiungere la Chiesa Madre. Tanto che si rese necessario l’intervento delle Forze dell’Ordine in via San Francesco, vicoletto che spunta sulla centralissima Piazza XXIII Novembre, per evitare ulteriori problemi.
Il sindaco Giordano rese noti pubblicamente la vicenda e gli accaduti alla comunità, durante un Consiglio comunale. In quella occasione rimarcò il fatto che, da tempo, un uomo del posto aveva assunto comportamenti minacciosi, tanto da pubblicare anche post sui social con una sorta di conto alla rovescia riferendosi alla data del matrimonio e altri post del tipo “Questo matrimonio non s’ha da fare“.
Ad ogni modo, come spiegò il primo cittadino, chiaramente riconducibili a lui e sua moglie. Dai post sui social all’auto “parcheggiata davanti all’abitazione della sposa“, come si legge nel decreto di citazione a giudizio.
Le accuse mosse all’uomo dalla Procura di Potenza sono arrivate dopo che sono state portate avanti le indagini, poi concluse, da parte del pubblico ministero di Potenza, la dottoressa Sarah Masecchia, che ricopre anche il ruolo di Sostituto Procuratore della Repubblica. La stessa, raccolti gli elementi a carico dell’uomo, ha disposto la citazione a giudizio dell’indagato davanti al giudice monocratico, dottoressa Chiara Maglio, per il 19 maggio prossimo.
“Ringrazio la Procura di Potenza per aver compreso la gravità del comportamento di una persona che, anche nel giorno del mio matrimonio, provò ad intimidire mia moglie, la mia famiglia e tutti i miei amici – afferma il sindaco Giordano -. Prima di diventare sindaco io, mia moglie e le persone a me vicine non avevamo mai avuto problemi legati alla sicurezza. Nel corso della mia esperienza politica, ad alcuni provvedimenti amministrativi e scelte politiche (di legalità), sono corrisposte delle reazioni, anche violente, che hanno coinvolto la mia persona, gli altri componenti dell’Amministrazione e anche le nostre famiglie. Nel caso specifico, in maniera ancora più grave, ha coinvolto una donna la cui unica colpa è quella di essere la moglie del Sindaco. Di fronte a tali episodi, una parte politica, invece di reagire in maniera univoca, condannando tali gesti, ha vergognosamente provato a minimizzare e addirittura a difendere pubblicamente gli autori. Oggi mi aspetto una presa di posizione seria da parte di tutti che deve andare al di là delle appartenenze politiche e degli interessi personali. La mia è una comunità sana e questi episodi, che riguardano pochi individui, non possono essere giustificati. Domani sarà anche la Festa della Donna e, oggi più che mai, auguro a tutte le donne e a mia moglie un futuro sereno“.
– Claudio Buono –