La segreteria FLC CGIL Campania (Federazione Lavoratori della Conoscenza) ha dichiarato la propria contrarietà in merito alla proposta avanzata dal Governo Draghi di un eventuale prolungamento dell’anno scolastico.
“Due o tre settimane aggiuntive propinate come rimedio miracolistico che dovrebbero dare risposte agli apprendimenti non conseguiti, non solo a causa del Covid, non possono rappresentare il massimo della progettualità di un governo che si propone proiettato verso decisioni inedite e radicalmente diverse da quelle anche piuttosto confuse del passato recente ma anche remoto – si legge in una nota a firma del Segretario Generale Ottavio De Luca -. Abbiamo chiarito fin da subito che la DAD non avrebbe potuto rappresentare la didattica del futuro ma che avrebbe potuto solo essere la scelta necessitata di un periodo di emergenza. Non avrebbe potuto essere la didattica del futuro perché nei fatti discriminante proprio per le fasce deboli. Eppure la didattica digitale ha rappresentato uno sforzo della classe docente senza precedenti né per qualità e né per quantità di lavoro prestato in qualunque condizione e spesso con risorse proprie”.
La FCL CGIL Campania afferma di non poter accettare che “problemi anche antichi e recenti siano ridotti e banalizzati alla modifica del calendario scolastico”.
“Un modello di scuola efficiente avrebbe bisogno di ben altro piuttosto che di soluzioni estemporanee e scorciatoie: il modello di scuola di cui abbiamo bisogno deve rispondere a bisogni reali con soluzioni nette e tempestive – afferma Ottavio De Luca -. Se le classi pollaio sono una realtà ancora presente, se la carenza di docenti è un dato incontrovertibile, se le condizioni di sicurezza sanitaria non sono ancora completamente garantite e navighiamo in una condizione di grande incertezza, davvero non si può pensare che l’aggiunta di tre settimane al calendario scolastico possa essere utile alla reale soluzione dei problemi. Perché non pensare, invece, alla creazione di condizioni per il nuovo anno scolastico affinché non cominci all’insegna della precarietà e delle incertezze? A partire dalla sicurezza con interventi adeguati e periodici sulla prevenzione e trasparenza di dati e numeri; dai trasporti, adeguati alle esigenze; dall’edilizia, gli organici, le nomine, gli investimenti necessari, in risorse umane aggiuntive e in risorse economiche, per restituire ai nostri studenti la complessità della relazione educativa che la pandemia gli ha sottratto”.
“Ci aspettiamo che l’istruzione cessi di essere materia di propaganda e visibilità mediatica – di legge nella nota -, ma che sia il settore in cui investire come effettivo volano per il futuro della Campania e del Paese. Che questi mesi che ci separano dall’inizio del prossimo anno scolastico vengano, dunque, utilizzati per recuperare quanto non correttamente progettato ed adeguatamente finanziato finora, non dagli studenti o dai docenti, ma dal Ministero, per inadeguatezza di scelte politiche, altrimenti ci troveremo ad affrontare un altro anno di incertezza ma soprattutto di rischi. La FLC CGIL Campania non è disponibile a sostenere scorciatoie facili e da propaganda: la scuola è una cosa seria e se ha retto alla pandemia è solo grazie a chi vi opera all’interno”.
– Paola Federico –