“Domenica scorsa il Vallo di Diano è andato di nuovo sott’acqua. Il fiume Calore-Tanagro si è rivelato incapace di convogliare e ‘smaltire’ le portate alimentate dalle persistenti ed abbondanti precipitazioni, esondando in moltissimi punti e facendo registrare danni consistenti alle difese spondali. Purtroppo, il problema degli allagamenti ritorna drammaticamente alla ribalta della cronaca ogni qualvolta si verifica un evento alluvionale“.
A dichiararlo è il Presidente del Consorzio di Bonifica Integrale Vallo di Diano e Tanagro Beniamino Curcio che sottolinea come sia “mortificante dover assistere impotenti alle ricorrenti e rovinose esondazioni dei corsi d’acqua e, di riflesso, agli ingenti danni arrecati ai terreni e agli insediamenti e ai gravi disagi di tanti cittadini, soprattutto di quelli che abitano nelle zone più vulnerabili“.
“E’ ancora più angosciante – afferma – dover registrare che la situazione, anziché migliorare nel tempo, peggiora di anno in anno, non solo a causa di eventi piovosi sempre più estremi per via dei cambiamenti climatici, ma soprattutto per la precarietà gestionale dei nostri Fiumi che, come più volte denunciato, necessitano di organici e sistematici interventi strutturali di sistemazione e manutenzione straordinaria“.
Come enunciato nella nota del Presidente Curcio, particolarmente rilevanti sono i danni legati all’evento di piena di domenica scorsa. Solo in territorio sassanese vi sono stati due imponenti crolli arginali del fiume Tanagro che hanno comportato la fuoriuscita dall’alveo delle impetuose ondate di piena, con conseguente allagamento delle aree contigue ed elevato pericolo per le vicine abitazioni che sono rimaste isolate ed “impantanate” per ore ed ore. Anche a Buonabitacolo si è verificata una situazione simile, con conseguente allagamento di una vasta zona e danni notevoli ai terreni e alla viabilità. Diffuse ed altrettanto imponenti le erosioni spondali lungo l’asta fluviale del Calore-Tanagro, da Casalbuono a Polla, in particolar modo nei territori di Casalbuono, Buonabitacolo, Teggiano, Sala Consilia e Polla.
“Una vera e propria emergenza, che ha creato non poco allarme nei cittadini e soprattutto una giustificata indignazione – dice Curcio –. Di fronte a tale situazione di emergenza, come Consorzio, abbiamo ritenuto, come di consueto, seguire la strada della responsabilità. Ci siamo subito resi conto che la situazione era seria e grave e che richiedeva risposte concrete ed immediate. Abbiamo pensato, così, che in un momento così delicato e di forte preoccupazione generale bisognava rimboccarsi le maniche ed assumersi le proprie responsabilità, senza stare appresso ai tanti esperti di idraulica di turno o a chi è abituato a puntare il dito, a fare polemiche o ad eccitare gli animi; c’è sempre tempo per ribadire prerogative e responsabilità del Consorzio, ed anche per chiedere scusa di eventuali inefficienze, quando queste sono oggettivamente fondate“.
Con questo spirito, il Consorzio si è subito messo all’opera.
“Da domenica pomeriggio, infatti, abbiamo lavorato ininterrottamente, effettuando sopraluoghi, rilevando danni e situazioni di criticità ed adottando tutti gli atti necessari per il riconoscimento dei danni – dichiara Curcio –. Abbiamo svolto una vera e propria funzione di protezione civile, anche se non ci apparteneva del tutto, attivando la ‘somma urgenza‘ per il ripristino dei tratti arginali divelti dalla furia delle piene, assolutamente indispensabile per ridare tranquillità a decine e decine di famiglie che si sono venute a trovare in una situazione di evidente pericolo. Grazie all’interessamento del consigliere regionale Corrado Matera, nella giornata di ieri siamo riusciti a chiudere tutta la questione della somma urgenza, effettuando, in mattinata, una serie di sopralluoghi lungo il fiume Tanagro con i tecnici del Genio Civile e deliberando, nel primo pomeriggio, l’affidamento dei lavori di ripristino degli argini rotti. Abbiamo ritenuto, dunque, di stare in trincea ed in prima linea per affrontare con la dovuta tempestività i problemi più impellenti e le situazioni più a rischio. Lo abbiamo fatto con grande senso di responsabilità, anche anticipando i fondi per le somme urgenze, a prescindere dalle reali nostre competenze“.
I lavori di ripristino degli argini sono partiti immediatamente e il Consorzio vigilerà affinché procedano velocemente, soprattutto per restituire tranquillità alle persone che abitano nei pressi dei varchi che si sono aperti lungo il fiume.
“Il problema della sicurezza idraulica del nostro territorio impone una riflessione a tutti i livelli – continua -. Di fronte ad una problematica così seria e preoccupante, come quella dei ricorrenti ed annosi allagamenti nella piana, bisogna necessariamente superare la logica dell’emergenza e pensare ad opere strutturali e strategiche, in grado di assicurare un efficace e duraturo contrasto ai fenomeni alluvionali, a partire dai bacini di raccolta finalizzati alla laminazione delle piene. Ci vuole una svolta nei criteri di pianificazione, che deve essere sempre più integrata, condivisa e partecipata, ma ci vuole anche un diverso approccio culturale. Rispetto a questioni così delicate, come la sicurezza idraulica, il territorio deve necessariamente fare quadrato per condividere criticità e priorità di interventi e soprattutto per ottimizzare l’impego di risorse destinate alla tutela del suolo, alla mitigazione ambientale e alla prevenzione del rischio idrogeologico ed alluvionale“.
“Non serve, perciò, procedere in ordine sparso – conclude Beniamino Curcio -. Uniamo le forze, amministrative e politiche, e lavoriamo insieme per il bene di tutti e per la sicurezza del Vallo di Diano. I problemi si affrontano e si risolvono solo se accantoniamo i personalismi e ci convinciamo che dobbiamo remare nella stessa direzione e per lo stesso traguardo“.
– Paola Federico –