In occasione della Giornata della Memoria gli studenti dell’Istituto “Marco Tullio Cicerone” di Sala Consilina hanno partecipato al convegno, in modalità streaming, dal tema “La dimensione europea del Campo di Ferramonti”.
Il Campo di Ferramonti di Tarsia fu l’unico esempio di un vero campo di concentramento costruito dal governo fascista a seguito delle leggi razziali e rappresenta storicamente il più grande campo di internamento italiano. A partire dal giugno 1940 vi transitarono circa 3.000 internati. Il Campo si estendeva su un’area di 16 ettari ed era composto da 92 baracche di varia dimensione, molte delle quali con la classica forma ad “U” e forniti di cucina, latrine e lavabi comuni.
L’evento di oggi era inserito tra gli appuntamenti programmati dal Comune di Tarsia, in provincia di Cosenza, e gli Enti patrocinanti per ricordare le Shoah, le leggi razziali e la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia e la morte e coloro che si sono opposti ai progetti di sterminio a rischio della propria vita.
Durante l’incontro in streaming sono intervenuti diversi testimoni: Zew Kuten, ex internato; Fulvio Solms, figlio dell’internato Werner Solms; Dina Smadar ed Eva Rache Pocilan, nate nel campo di Ferramonti; Yolanda Bentham, figlia dell’internato David Henry Ropschitz; Pina e Walter Brenner, figli di Gustav Brenner, internato a Ferramonti; Sara e Mair Babad, figli dell’internato Markus Babad.
L’evento ha visto la partecipazione di Roberto Ameruso, sindaco di Tarsia, Lidia Shapirer, Presidente della Comunità Ebraica di Napoli, Teresina Ciliberti, Direttrice del Museo della Memoria Ferramonti di Tarsia, Roque Pugliese, Referente per la Regione Calabria della Comunità Ebraica di Napoli, Maria Cristina Parise Martirano, Presidente del Comitato Dante Alighieri di Cosenza, e Stanislao De Marsanich, Presidente Parchi Letterari.
– Paola Federico –