La morte di Gigi Proietti ha suscitato sconcerto, dolore e sgomento, soprattutto fra quelli che lo conoscevano e che hanno, negli anni, collaborato con lui. Fra questi Enzo Polito, Maestro di pianoforte, cantante, musicista, arrangiatore e compositore di Sala Consilina. Con Gigi Proietti, Enzo Polito ha lavorato a lungo, negli anni ’80, sia in Rai che in teatro. Sono stati gli “anni d’oro” del Maestro Polito, che lo hanno visto lavorare con i più grandi artisti della televisione e del teatro, tra cui Rocky Roberts, Wess, Gianni Nazzaro, Don Backy, Rino Gaetano, Carmelo Zappulla, Nino D’Angelo, Renato Rascel, Gino Bramieri, Pippo Baudo, Stefano Rubino, Luca Barbarossa e, soprattutto, con Gigi Proietti.
Con Proietti, infatti, oltre che in televisione, Enzo Polito ha lavorato anche in teatro, collaborando con le musiche anche nella commedia “Gaetanaccio”, una commedia musicale di Luigi Magni, in dialetto romanesco, rappresentata nel 1978 presso il teatro Brancaccio di Roma, che narra le vicende di un burattinaio, Gaetanaccio appunto, che vive nella più assoluta povertà per colpa di un governo ingiusto e tirannico.
“Oggi per me è un giorno molto triste – dice ad Ondanews Enzo Polito – La sua morte rappresenta per me e per tutti coloro che hanno avuto la fortuna, l’onore ed il privilegio di lavorare con lui un dolore enorme. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo nel 1978 e con lui ho lavorato fino al 1986, anno in cui portammo in giro per l’Italia lo spettacolo ‘Andiamo a cominciare’, con La Zavorra ed i Pandemonium. Dire che Gigi Proietti è stato un artista formidabile è ovvio, ma lui era anche una persona straordinaria. Con noi giovani era sempre affettuoso, parco di consigli, sempre allegro e sempre disponibile. Era davvero una gran bella persona, oltre che un’icona per tutti noi artisti”.
Oltre al rapporto artistico, Gigi Proietti era legato ad Enzo Polito anche da un affetto speciale. “Sì – continua Enzo Polito- a lui piaceva molto la fisarmonica e spesso mi ha voluto con lui anche in occasioni private, con amici e parenti, per divertirci lontano dai riflettori. E proprio grazie a questo stupendo rapporto che si era creato fra noi, fu lui, nel 1979, ad imporre la presenza dei Pandemonium, di cui io facevo parte, al Festival di Sanremo, con la canzone ‘Tu fai schifo sempre’. Lascia un vuoto incolmabile nel teatro e nella cultura. Addio Maestro, addio mio Sommo Maestro”.
– redazione –