L’emergenza legata al Covid-19 porta alla luce il sempre più precario equilibrio legato alla sanità e, soprattutto, i gravi disagi vissuti dalle fasce più deboli. È il caso del piccolo Samuele Marcelli, il bambino di Polla di tre anni affetto da oloprosencefalia semilombare e tetraparesi spastico distonica.
La storia del piccolo è nota per le continue visite al “Gaslini” di Genova tanto che del suo caso si era interessata la compagnia aerea Volotea donando viaggi gratuiti da Napoli alla Liguria. Una battaglia che Samuele, guerriero nato, porta avanti anche durante l’emergenza Covid-19 con tutte le complicazioni del caso.
A raccontarci la grave situazione di disagio è mamma Giulia, che ha denunciato il ritardo legato all’esito del tampone a cui il piccolo si è dovuto obbligatoriamente sottoporre prima di partire per Genova. Una visita, occorre sottolineare, ordinaria e rimandata già durante il lockdown di marzo. Nei giorni scorsi, la mamma ha avviato la procedura tramite l’Asl Salerno per sottoporre il piccolo al tampone: da qui, l’inizio dell’ennesimo calvario. Mamma e figlio partono per Genova ma, dopo diversi giorni, l’esito del tampone non è giunto dal Laboratorio di Salerno.
Mamma Giulia, pur di non perdere la possibilità della visita medica per suo figlio, dopo diverse sollecitazioni ha deciso di chiamare il Pronto Soccorso del Gaslini per un altro tampone.
“Ho esposto Samuele ad un rischio – ci racconta – portare un bambino come lui in un Pronto Soccorso non è sempre un bene. Tutto perché, dopo giorni di attesa, da Salerno non avevano ancora il suo risultato. Possibile che non ci sia qualcuno che possa segnalare le emergenze? Non è normale che il Vallo di Diano deve dipendere dal Laboratorio di Salerno che ha una mole di lavoro straordinaria“.
Dalle parole di mamma Giulia emerge, ancora una volta, la forte volontà combattiva: “Samuele fa parte di quella fascia di popolazione che attende una visita importante, che vive quotidianamente altre situazioni oltre al Covid. A noi, chi ci tutela? Il Vallo di Diano non ha la possibilità di processare i tamponi e nemmeno un referente che possa chiedere fermamente delle risposte in caso di emergenza. Sono indignata“.
Giulia e Samuele ora sono a Genova, in attesa del ricovero che avverrà domani. Hanno, fortunatamente, la loro famiglia vicino che vive in Liguria.
“Non tutti hanno questa possibilità – aggiunge –, penso a quelle famiglie in attesa in un albergo con relativi costi. Siamo a Genova da giovedì, in attesa di risposte che non sono arrivate. Non me la prendo con nessuno, anzi ringrazio quanti in questi giorni ci hanno supportato. Ma non è normale dipendere da Salerno, il Vallo di Diano non può essere lasciato solo a gestire situazioni gravose“.
– Claudia Monaco –