Fa già discutere la visita del segretario della Lega, Matteo Salvini, in provincia di Salerno, che ha preso inizio questa mattina dalla città capoluogo di provincia e si concluderà questa sera alle 21 in piazza a Sapri. Tra le varie tappe quella al “Ruggi” di Salerno presso l’ospedale modulare realizzato per l’emergenza sanitaria e che, ad oggi, risulta non ancora utilizzato.
“La Direzione generale ha ritenuto di impedirci di accedere e documentare” scrive Salvini sulla sua pagina Facebook a margine della visita.
“Ringrazio i campani per aver dimostrato buon senso – ha dichiarato – ma non ci si può approfittare della loro generosità chiudendo, disfacendo la sanità. Qua a Salerno mi sembra che più che il merito qualcuno privilegi l’amicizia. Incredibile l’arroganza di chi ritiene che un ospedale pubblico sia casa sua, come il Direttore Generale. Sono curioso di sapere perchè non avremmo avuto il diritto di entrare. Sono stati spesi soldi pubblici per una struttura che non ha mai visto un medico, un infermiere e un paziente“.
Il Direttore Generale del “Ruggi”, Vincenzo D’Amato, e l’Azienda Ospedaliera Universitaria con una nota ufficiale hanno preso le distanze dalla visita di Salvini al Covid Center.
“In relazione all’iniziativa di cui non è mai pervenuta preventiva richiesta a questa Direzione – scrive D’Amato – e che ha visto irrompere in ospedale il Segretario della Lega accompagnato da altri politici candidati locali, si precisa quanto segue: le norme di sicurezza e prevenzione legate all’emergenza Covid non consentivano e non consentono l’ingresso in ospedale di persone estranee, a tutela della sicurezza dei pazienti e dell’intero personale. Nemmeno i familiari dei degenti, anche in casi di particolare gravità, possono accedere. E’ stato un atto non rispettoso delle regole, inopportuno in relazione anche all’attuale fase emergenziale e quanto determinatosi sarà oggetto di approfondimento. Da un anno e mezzo, la Direzione dell’AOU Ruggi, come quella di tutte le Aziende Sanitarie della Campania, si attiene rigorosamente a una precisa disposizione firmata dal Presidente della Regione, che vieta ad esponenti di tutti i partiti di entrare negli ospedali per motivi politici, tanto più in periodo elettorale. Gli ospedali sono luoghi di sofferenza e di cura, non di demagogia, in ogni Paese civile”.
– Chiara Di Miele –