“Dopo oltre undici anni RFI ha deciso che vanno rimossi i mille metri quadrati di asfalto con i quali il Comune di Sala Consilina ha deturpato i binari della Sicignano-Lagonegro in località Santa Maria della Misericordia”. E’ quanto dichiara in una nota il Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro.
“Dovrà essere richiuso anche l’attraversamento ferroviario provvisorio, al km 37+894, realizzato tra le stazioni di Atena e Sala Consilina per l’accesso alla nuova zona industriale – spiegano i membri del Comitato – A stabilirlo è una sentenza del Tribunale Civile di Lagonegro, emessa lo scorso 20 luglio, a seguito della citazione che RFI ha fatto nei confronti dell’Amministrazione Comunale. Un fatto molto grave poiché si è violata la legalità su una proprietà dello Stato ed è un episodio che si ripete anche a Polla con il binario ricoperto d’asfalto. Anche lì non è bastato il servizio di ‘Striscia la notizia’ ad opera di Vittorio Brumotti che ha denunciato l’assurdità per ripristinare la regolarità”.
“Gli attacchi all’integrità della linea ferroviaria continuano ancora oggi – continua la nota – ma, fortunatamente questa volta è stata anche un’Amministrazione Comunale, quella di Montesano sulla Marcellana, ad intervenire in sua difesa su sollecitazione dei Carabinieri, ai quali va il nostro plauso, che con un’ordinanza del 20 luglio scorso ha sospeso la copertura con cemento colorato di 360 metri quadrati di sede ferroviaria da parte di un privato che ha già installato, con un’incredibile autorizzazione di RFI, sul binario 1 della stazione di Montesano-Buonabitacolo un vecchio vagone della Metropolitana di Roma adibito a sala ristorante. Questo Comitato, che non ha avuto alcuna risposta ai reclami presentati nel 2015, chiede ad RFI, concessionaria dello Stato, d’intervenire a salvaguardia del patrimonio pubblico, visto che in oltre 33 anni di sospensione del traffico ferroviario la realtà ha superato la fantasia e l’unico intervento effettuato da RFI è stata la demolizione di 3 ponti in ferro non pericolanti a Padula”.
– Claudia Monaco –