Gli Operatori della Cooperativa A.S.S. Gest. hanno scritto una lettera al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in merito al bando di gara dell’ASL Salerno dello scorso 27 febbraio che prevede budget ancora più importanti per le Associazioni di Volontariato sul 118. All’art. 17.1 del capitolato tecnico del bando si legge “Alle Associazioni partecipanti verrà riconosciuto un tetto massimo rendicontabile che viene quantificato in € 25.000,00 mensili per postazione …”, all’art. 17.5 dello stesso capitolato si legge “l’utilizzo del personale dipendente deve essere conforme a quanto previsto dagli art. 33 e 36 D.Lgs n. 117/2017” cioè il personale dipendente non può essere superiore al 50% del numero dei volontari.
“Fuori dalle polemiche, – scrivono – intendiamo sottolineare che l’affidamento del sistema di emergenza –urgenza al volontariato ha fatto il suo tempo, insistere su questo canale significa avviare al degrado evidente un servizio essenziale come l’emergenza territoriale. Il volontariato negli anni ha offerto un servizio di facciata impiegando personale prevalentemente dipendente ospedaliero. Lo stesso personale che per arrotondare lo stipendio si offre con compensi percepiti a nero e sottopagati a danno di personale dedicato che in rapporto libero professionale si dedica esclusivamente all’emergenza garantendo la migliore assistenza al territorio. In aggiunta il personale ospedaliero oltre ad offrire un’assistenza scadente in emergenza, crea sicuramente disagio per stanchezza fisica e psicologica anche nel servizio di reparto. I turni in pseudo-volontariato contravvengono tutte le leggi attuali sul lavoro (legge 161/14) arrecando quindi un doppio danno sia all’azienda che all’assistenza“.
A scrivere a De Luca è un gruppo di infermieri ed autisti –soccorritori, organizzatosi in cooperativa, che da 10 anni garantiscono, a rapporto libero professionale con retribuzione tracciata ed in chiaro, il servizio di emergenza – urgenza e di assistenza territoriale attraverso contratti di gestione con le Associazioni di Volontariato. “La nostra cooperativa – spiegano – per garantire a noi stessi la retribuzione, tra l’altro inadeguata a causa di un budget manipolato attraverso il volontariato, ha stipulato un conto di credito in banca a supporto del ritardo (a volte sino a 10 mesi) degli importi concordati con le AdV titolari della convenzione con l’ASL delle postazioni di emergenza-urgenza“.
La Cooperativa garantisce da anni le postazioni di Bellosguardo (“l’incapacità di gestione del servizio e il mancato rispetto degli accordi economici dell’Associazione titolare di convenzione ha determinato la sospensione del servizio nel mese di febbraio 2020, l’insistenza dei medici e la volontà dei nostri infermieri di garantire le attività di emergenza – urgenza hanno scongiurato il rischio di blocco del servizio. Ad oggi si ripete il solito percorso, ritardo, ritardo, ritardo, nonostante i nostri solleciti, quindi siamo costretti a interrompere il servizio a partire dal 1° agosto
2020 perché, per noi, economicamente non più sostenibile“), Padula (“servizio infermieristico e di autista soccorritore, sostenuto sempre da noi, con simile cammino nell’erogazione degli importi stabiliti con l’AdV titolare del servizio“), Sanza (“servizio infermieristico e di autista soccorritore gestito dal personale della Cooperativa, con le stesse problematiche della postazione precedente“).
“Le postazioni di Sala Consilina (servizio infermieristico affidato totalmente a personale dipendente ospedaliero e pensionati retribuiti), Sant’Arsenio (dove esplica servizio anche il responsabile della COT di Vallo Della Lucania, servizio infermieristico affidato quasi totalmente a personale dipendente ospedaliero), Sapri (servizio infermieristico affidato quasi totalmente a personale dipendente ospedaliero e pensionati), Casaletto Spartano (servizio infermieristico affidato in prevalenza a personale dipendente ospedaliero), Piaggine (servizio infermieristico affidato in prevalenza a personale dipendente ospedaliero) e Roccadaspide (servizio infermieristico affidato in prevalenza a personale dipendente ospedaliero) – spiegano ancora – Questa situazione si ripete più o meno su tutte le postazioni 118. Gli operatori dipendenti ospedalieri impegnati percepiscono retribuzione a nero, camuffata come rimborso spesa, per un servizio di pseudo – volontariato. Per inciso ricordiamo che il volontariato non prevede turnistica di 12, 24, e alle volte anche 36 ore, ma prevede un impegno di tempo di qualche ora da dedicare ad un’attività non retribuita. Tutto questo ha comportato un depauperamento del servizio di emergenza a causa dell’abbandono coatto del personale autonomo alla ricerca di sicurezza lavorativa e retributiva verso altre realtà“.
E, rivolgendosi ancora al Governatore, affermano:”Lei sicuramente non è al corrente dello stato dell’arte del sistema di emergenza territoriale della provincia di Salerno, confidando nella sua forte attenzione e nella sua inclinazione per l’occupazione giovanile e il ripopolamento delle aree interne della nostra Regione desideriamo informarla attraverso questa lettera aperta. Nella speranza che un suo intervento indirizzi l’azienda ad una presa di coscienza e ad un cambio di direzione organizzativa. A fronte dei 25.000 euro mensili erogati alle associazioni di volontariato sarebbe opportuno prevedere un importo di 35.000 euro mensili a cooperative che dimostrino un idoneo curriculum nella gestione delle postazioni di emergenza, con obbligo di assunzione secondo CCNL sia di infermieri professionali che di autisti – soccorritori. Questa è l’unica formula in grado di garantire occupazione, ripopolazione ed assistenza al territorio“.
– Chiara Di Miele –