Condannato in primo grado a tre anni di reclusione per i reati di peculato e abuso d’ufficio, cade invece l’accusa di favoreggiamento.
E’ questa la decisione del Collegio del Tribunale di Potenza presieduto dal Giudice Rosario Baglioni che ha condannato un cancelliere della Corte di Appello di Potenza, Claudio Giangrande, arrestato a dicembre dello scorso anno dagli agenti del Nucleo di Polizia Economico e Finanziaria della Guardia di Finanza e della Squadra Mobile, a seguito di una inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Potenza.
Si tratta di uno stralcio della più ampia inchiesta di un presunto sistema di collusione tra professionisti e pubblica amministrazione che ha interessato, lo scorso anno, anche un noto civilista di Potenza. Per l’accusa, il cancelliere avrebbe trattenuto marche da bollo per 8mila euro . Inoltre avrebbe chiuso un occhio sull’assenza delle marche da bollo necessarie per le pratiche in Tribunale.
In quella occasione, venne arrestato anche un ex dirigente dell’Unep. Il pm Antonio D’Antona aveva chiesto una condanna a 4 anni e 5 mesi. Dei tre reati addebitati, quindi, il cancelliere Giangrande è stato condannato per due. Assolto invece dall’altra accusa di favoreggiamento in relazione ad un episodio contestato con un noto civilista del capoluogo.
“Mi riservo di leggere le motivazioni della sentenza. Poi faremo valere le nostre motivazioni in Appello”, è il commento dell’avvocato Antonio Casalaro del Foro di Potenza, difensore di fiducia di Claudio Giangrande che da dicembre dello scorso anno si trova agli arresti domiciliari.
L’indagine che ha portato all’arresto del cancelliere partì da una segnalazione proveniente dalla Corte di Appello di Potenza dopo aver scoperto delle irregolarità ed ammanchi nella gestione amministrativa.
– Claudio Buono –
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