Ha preso il via al Tribunale di Potenza il processo per la morte di Antonio Caggianese, il giovane operaio che perse la vita a seguito di un incidente sul lavoro presso un’azienda situata a Tito Scalo, il 26 febbraio 2018.
Il processo è a carico di quattro persone: l’amministratore dell’azienda, il direttore tecnico, il responsabile del servizio prevenzione e protezione dell’azienda e l’amministratore dell’azienda responsabile della fornitura del macchinario in cui il giovane rimase incastrato e perse la vita.
Le accuse vanno dall’omicidio colposo alla violazione della norma antinfortunistica in concorso. Nel procedimento sono costituiti parte civile i familiari di Antonio (presenti alla prima udienza i genitori e la sorella Giusi, con gli avvocati Daniele De Angelis e Daniele Masiello) e l’Anmil (Associazione Nazionale mutilati e invalidi del lavoro).
Nella prima udienza si è aperto il dibattimento e sono state trattate le questioni preliminari. Il Giudice monocratico del Tribunale di Potenza, Rosario Baglioni, ha ammesso le prove richieste dal Pubblico Ministero, anche con l’acquisizione di una serie di atti di indagine.
Lo stesso Baglioni ha poi deciso di calendarizzare le prime altre due udienze del processo. La prossima ad ottobre per sentire Carabinieri, ufficiali dell’Azienda Sanitaria ed altri testimoni, la terza a dicembre per sentire i consulenti tecnici del Pubblico Ministero, il medico legale che ha eseguito alcuni accertamenti sulla salma di Caggianese e testimoni della parte civile.
Quest’ultima decisione è stata presa bene dai familiari del giovane operaio morto sul lavoro, visto che tutto farebbe presagire ad una definizione del processo in tempi ragionevolmente brevi.
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