Il diabete rappresenta la patologia cronica più diffusa al mondo. È una malattia che causa l’aumento dei livelli di glucosio nel sangue.
Questa condizione può essere dovuta ad una ridotta produzione di insulina oppure ad una ridotta capacità dell’organismo di utilizzarla. L’insulina è l’ormone che consente al glucosio di entrare nelle cellule dei muscoli e degli organi ed essere utilizzato come carburante per produrre energia. Dopo un pasto, in particolare se troppo ricco di carboidrati, la concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia) aumenta. L’incremento della glicemia stimola il pancreas a secernere insulina che attraverso il sangue raggiunge tutti i tessuti dell’organismo.
L’insulina: favorisce l’utilizzo del glucosio da parte di tutte le cellule dell’organismo; stimola la conservazione del glucosio in eccesso sotto forma di grassi, e in particolare di trigliceridi, all’interno del tessuto adiposo (lipogenesi); inibisce la mobilizzazione dei grassi dai depositi adiposi (lipolisi), quando la disponibilità di abbondante glucosio rende inutile l’utilizzo delle riserve energetiche. Quanto più brusco è l’incremento della glicemia dopo un pasto, tanto maggiore è il rilascio di insulina.
Esistono diversi tipi di diabete: di tipo 1, riduzione progressiva o interruzione totale della produzione di insulina; di tipo 2, quello di tipo alimentare, si ha una ridotta sensibilità all’azione dell’insulina o una ridotta produzione; di tipo gestionale, è la forma di diabete che si manifesta temporaneamente durante la gravidanza.
Il 63% delle persone affette da diabete non rispetta la terapia prescritta dal medico, il 25% non la segue affatto, e il restante invece la segue in maniera discontinua. La terapia ha come obiettivo quello di riportare nella norma i livelli di zucchero nel sangue e di far regredire gli altri sintomi acuti. A lungo termine tende a migliorare la qualità della vita e a prevenire le complicanze.
Nei soggetti con diabete 1 l’unica terapia possibile è la somministrazione di insulina, associata ad una adeguata alimentazione. Affinché la terapia insulinica faccia effetto bisogna eseguire l’iniezione in modo corretto. Bisogna scegliere l’ago più adatto alle proprie esigenze in modo da poter raggiungere lo strato sotto cutaneo, deve essere perpendicolare al punto in cui si vuole fare l’iniezione e aspettare 15 secondi dopo aver iniettato l’insulina per permettere l’assorbimento di tutte le unità.
Nel diabete di tipo 2 i trattamenti possono essere molteplici. I pazienti obesi o in sovrappeso, prima di ricorrere agli ipoglicemizzanti, devono agire sullo stile di vita, devono dimagrire ed aumentare l’esercizio fisico. Bisogna monitorare il livello glicemico e la pressione sanguigna, in quanto nei soggetti diabetici purtroppo c’è un aumento di rischio di malattie cardiovascolari. Uno dei principali effetti indesiderati del diabete è l’ispessimento cutaneo con riduzione della tonicità e dell’elasticità. Si può avere una riduzione della sensibilità e della circolazione perché si privano le cellule di ossigeno e quindi del nutrimento. Secondo alcuni studi si può ridurre il rischio di danni alla pelle con trattamenti preventivi, con la rimozione degli ispessimenti (principalmente al piede), e massaggiandosi spesso con creme idratanti.
Il modo più semplice di controllare la concentrazione di glucosio nel sangue è tramite la misurazione della glicemia. A digiuno i valori possono variare dai 70 ai 110 mg/dl, tra 110 e 125 si tratta di condizione alterata e bisogna iniziare a porre maggiore attenzione allo stile di vita e all’alimentazione.
La diagnosi precoce del diabete permette di poter intervenire tempestivamente adottando un corretto stile di vita, ed è proprio tramite il controllo glicemico che si può verificare quanto stiamo lavorando bene su noi stessi.