Con gli sbalzi di temperatura stagionali, si ricorre spesso all’uso inopportuno degli antibiotici. A volte basta solo un po’ di mal di gola, di raffreddore, o di qualche decimo di febbre per assumere un antibiotico rimasto nella scatola da una terapia precedente. Questo è l’errore più comune che non si deve fare.
Innanzitutto bisogna capire se l’infezione è batterica o virale, in base alla durata e dai sintomi. Prendere l’antibiotico con un’infezione virale non serve a nulla, può dare solo effetti collaterali. L’antibiotico ha bisogno di prescrizione medica, perché se si ha una infiammazione il primo approccio terapeutico è assumere un antinfiammatorio. Lo stesso vale per le pomate antibiotiche: si sbaglia quando si considerano delle semplici pomate.
Allora perché aprire una porta con un bazooka quando la si può aprire usando la maniglia?
Per i decimi di febbre con solo i dolori articolari è opportuno assumere l’antipiretico, il paracetamolo, se invece si ha anche mal di gola si può assumere l’antinfiammatorio, come l’ibuprofene. Se i vostri sintomi si aggravano e non passano è chiaro che l’antinfiammatorio o l’antipiretico non sono sufficienti ed è necessario contattare il medico, che capirà che tipo di infezione è e quale antibiotico somministrare.
Ci sono antibiotici ad ampio spettro che si possono utilizzare per più infezioni e altri più specifici. Se incautamente se ne assume uno in modo sbagliato si può riscontrare resistenza all’antibiotico. Con il passare del tempo e con varie terapie sbagliate il batterio modifica il suo DNA “abituandosi“ all’antibiotico, trasmettendolo poi agli altri batteri. Questo vuol dire che quando si ha davvero bisogno di quell’antibiotico purtroppo non farà più effetto, perché in passato è stato assunto in maniera errata.
Un altro errore che si fa spesso è non terminare la terapia suggerita dal medico: se il vostro medico vi prescrive il farmaco per 7 giorni, dovete assumere il medicinale per 7 giorni e non stoppare la terapia appena iniziate a sentirvi meglio. Questo porta a lasciare qualche batterio latente che potrebbe portare resistenza. È importante inoltre seguire gli intervalli di assunzione. Se si dimentica di assumere la dose nell’orario prestabilito, lo si può fare appena se ne ricorda. Se ci si ricorda di assumere il medicinale in prossimità dell’assunzione della dose successiva, non bisogna assumere la dose doppia, ma continuare con la terapia prescritta.
Uno degli effetti collaterali più frequenti con gli antibiotici è la disbiosi intestinale. Nel nostro intestino esistono microrganismi necessari che ci proteggono: con l’antibiotico si ha una alterazione del microbiota che provoca meteorismo o diarrea. Infatti si suggerisce di prendere sempre un probiotico (anche volgarmente chiamato fermento lattico) in associazione alla terapia antibiotica, rigorosamente lontano dall’antibiotico (due ore prima o due ore dopo). Chiedete sempre al vostro farmacista come assumere il probiotico, perché hanno modalità di somministrazione diverse.
Inoltre chiedetegli sempre come assumere l’antibiotico, perché non tutti vanno assunti a stomaco pieno. Le penicilline e i macrolidi (ad es. amoxicillina, azitromicina) vanno assunte a stomaco vuoto, i chiloni (ad es. ciprofloxacina) lontano dai latticini, le cefalosporine (es. cefixima) a stomaco pieno.
L’antibiotico è un medicinale che aiuta tanto ma, mi raccomando, bisogna sempre assumerlo con attenzione e con prescrizione.