Otto milioni di mascherine e altri dispositivi di protezione individuali come schermi facciali, guanti e tute monouso e termoscanner con marchi falsificati e non in grado di proteggere dal Coronavirus sono stati sequestrati nei depositi di due società con sede a Melfi nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza.
Le indagini sono state condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Potenza coadiuvato dalla Direzione Antifrode e Controlli dell’Agenzia delle Dogane di Roma e sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Potenza.
I dispositivi sequestrati pervenuti dall’estero nei giorni scorsi erano pronti per essere distribuiti a farmacie e parafarmacie dentro e fuori dai confini regionali mentre per altri erano in corso operazioni di stoccaggio ed operazioni di etichettatura e confezionamento.
Inoltre è stato individuato un vicino centro stampa presso il quale venivano realizzati i bollini CE contraffatti mediante etichette adesive che venivano poi affisse su parte della merce, in particolare sulle mascherine per bambini. Inoltre, il marchio CE veniva messo sui termoscanner con anomalo distanziamento di caratteri.
In sostanza si suggeriva al consumatore l’idea che in realtà si trattava di prodotti con marchio CE, quindi garantiti sotto il profilo della capacità protettiva.
Alcune centinaia di migliaia di mascherine generiche recavano indebitamente e ingannevolmente il marchio CE, non previsto per questa specifica classe di prodotti mentre in alcuni casi recavano anche l’indicazione FFP2 ma si trattava di dispositivi non certificati che non garantivano una effettiva protezione dal virus.
Il sequestro ha permesso di sottrarre alla distribuzione e al consumo dei prodotti in grado di mettere gravemente a rischio la salute pubblica.
L’imprenditore è stato denunciato per tentata frode in commercio.
– Claudia Monaco –