“I ritardi delle istruttorie rischiano di far saltare il sistema delle imprese. L’emergenza Covid-19 sta portando a una crisi eccezionale che richiede strumenti altrettanto eccezionali per affrontarla. Siamo tutti consapevoli che in Basilicata il sistema imprenditoriale si compone per oltre il 90% da micro e piccole imprese spesso sotto-capitalizzate con grande difficoltà di accesso al credito. E’ evidente che, unitamente a fondo perduto e detassazione, il tema della liquidità diventa oggettivamente vitale”.
Lo rilevano i consiglieri di Italia Viva, Luca Braia e Mario Polese che aggiungono: “Il finanziamento straordinario dello Stato del ‘Decreto Liquidità’, dalle banche non deve essere utilizzato in maniera diversa, le imprese necessitano di quella liquidità per non chiudre e per poter subito ripartire in un mercato bloccato per ben 3 mesi. I prestiti devono essere erogati in aggiunta agli affidamenti in carico alle imprese richiedenti e non sostitutivi o compensativi di situazioni pregresse, non collegate alla richiesta effettuata. E’ necessario conoscere quale sia l’avanzamento delle istruttorie e avere chiarimenti sui comportamenti del sistema bancario rispetto alla gestione delle pratiche di richiesta del finanziamento straordinario dello Stato del ‘Decreto Liquidità’. Si convochi immediatamente un incontro con l’Associazione Bancaria Italiana, sollecitando un intervento perché vi sia un monitoraggio costante. Numerose sono le segnalazioni che abbiamo ricevuto, poche le pratiche istruite e liquidate”.
“In Basilicata sono 1592, ad oggi – proseguono gli esponenti di Italia Viva – le richieste per una cifra complessiva di circa 60 milioni di euro (913 imprese della provincia di Potenza e 679 della provincia di Matera). La maggioranza delle imprese lucane ha fatto ricorso ai cosiddetti mini-prestiti da 25.000 euro mentre solo 106 sono al momento le domande per un importo superiore e fino a 800.000 euro complessivi. Inoltre, chiediamo al Governo regionale il finanziamento straordinario del fondo antiusura al fine di arginare il fenomeno in grande potenziale incremento dell’usura e di valutare, anche per il futuro, la possibilità di costituire un fondo straordinario rotativo di calamità ed emergenza per anticipare in parte o in toto la liquidità alle imprese da restituire al riconoscimento della provvidenza nazionale o europea”.
“Chiediamo, inoltre – concludono Braia e Polese – al presidente della terza commissione, Piergiorgio Quarto, l’immediata convocazione in audizione del presidente dell’Abi, per poter essere informati e avere il quadro della situazione al fine di monitorare l’avanzamento delle procedure sopra indicate. Occorre, in questo momento particolare in cui la priorità è far ripartire le imprese e l’economia della nostra Regione, fare ogni sforzo possibile e ogni azione di sollecitazione verso il sistema del credito affinché vi sia la massima responsabilità ad accelerare il più possibile le istruttorie di tutte le pratiche pendenti, pena il collasso del sistema economico regionale”.
– Claudia Monaco –